- Google introduce AI Mode, dopo 20 anni di "10 link blu".
- Gemini 2.5: l'ai comprende il contesto dell'utente.
- Calo del traffico da iPhone verso Google dopo 22 anni.
- Ricavi da business di circa 200 miliardi di dollari all'anno.
- Ottimizzare per query conversazionali, non solo parole chiave.
Rivoluzione nella Ricerca Online: Google Introduce AI Mode
Dopo oltre vent’anni di leadership indiscussa con la sua classica interfaccia basata sui “10 link blu”, Google si appresta a rivoluzionare il suo motore di ricerca. L’introduzione di AI Mode, una funzionalità basata sull’intelligenza artificiale, segna un punto di svolta nel modo in cui le persone ricercano e trovano informazioni sul web. Questa innovazione, per ora disponibile solo negli Stati Uniti, promette di trasformare radicalmente l’esperienza di ricerca, offrendo un approccio più interattivo e personalizzato.
AI Mode si integra in Google Search come una sezione distinta, attivando un assistente in grado di conversare quando viene selezionata. Gli utenti possono formulare interrogativi complessi e ricevere risposte approfondite, esaustive e adattate alle loro esigenze. L’intelligenza artificiale analizza la domanda suddividendola in parti, effettua ricerche simultanee su fonti diverse e riassume le scoperte in una risposta coerente e completa. Questo sistema è progettato per gestire domande che, fino a poco tempo fa, avrebbero richiesto numerose ricerche manuali. *Grazie alla sinergia con l’architettura Gemini 2.5, AI Mode è in grado di comprendere il contesto specifico dell’utente, considerando le ricerche effettuate in precedenza e, in futuro, i dati provenienti da applicazioni come Gmail.

Funzionalità Avanzate e Personalizzazione
AI Mode non si limita a fornire semplici blocchi di testo. L’intelligenza artificiale può generare rappresentazioni grafiche su misura, creare immagini su richiesta e confrontare prodotti in base a criteri specifici come il prezzo, le caratteristiche e la compatibilità. Ad esempio, un utente potrebbe chiedere quale sia il miglior fitness tracker per chi soffre di insonnia e possiede un iPhone, ottenendo una risposta dettagliata e pertinente.
Un settore in cui AI Mode eccelle è lo shopping. Gli utenti possono trovare prodotti che soddisfano esigenze particolari, tenere sotto controllo i prezzi di un articolo e ricevere avvisi quando diminuiscono, e persino completare l’acquisto direttamente senza passaggi aggiuntivi. AI Mode può anche semplificare la prenotazione di biglietti, ristoranti o servizi locali grazie a collaborazioni con partner come Ticketmaster, StubHub, Resy e Vagaro. Tra le funzionalità più innovative, emerge la possibilità di provare vestiti virtualmente, visualizzando un’anteprima realistica di come un capo di abbigliamento starebbe addosso.
Impatto sulla Ricerca Tradizionale e Reazione alla Concorrenza
La differenza principale rispetto alla ricerca tradizionale è che l’utente non deve più elaborare autonomamente la risposta navigando tra vari siti web. Con AI Mode, l’intelligenza artificiale si occupa di cercare, analizzare, confrontare e sintetizzare le informazioni. I collegamenti ai siti web originali rimangono disponibili, tuttavia hanno perso il ruolo centrale nell’esperienza utente. Il modello si trasforma da “inserisco una parola chiave e scelgo tra i risultati” a “formulo una domanda e ricevo immediatamente la risposta pronta”. Google ha chiarito che AI Mode non sostituirà la ricerca convenzionale, ma molte delle sue funzionalità verranno integrate nella modalità standard, a cominciare da quelle già presenti nelle AI Overviews.
Questa mossa di Google è una risposta diretta alla crescente popolarità di piattaforme come ChatGPT, che mettono in discussione il controllo sull’accesso alle informazioni online e su un business da quasi 200 miliardi di dollari all’anno. Nel corso del procedimento antitrust avviato dal Dipartimento di Giustizia statunitense, Eddy Cue di Apple ha rivelato che il traffico di ricerca dagli iPhone verso Google ha subito un calo per la prima volta in 22 anni, attribuendo tale diminuzione all’uso crescente di strumenti basati sull’intelligenza artificiale. In questo contesto, AI Mode rappresenta sia un’innovazione che una contromisura strategica.
Tensioni con i Siti Web e Prospettive Future
L’introduzione di AI Mode solleva preoccupazioni riguardo alle sue conseguenze sui siti web. Poiché AI Mode utilizza i contenuti creati da altri siti, li rielabora e li presenta direttamente all’utente, esiste il rischio che un numero minore di persone clicchi sui link originali, con conseguente diminuzione dei ricavi derivanti dalla produzione di contenuti di qualità. Ciò potrebbe potenzialmente compromettere la qualità di Internet, scoraggiando la creazione di contenuti approfonditi e accurati.
Google ha cercato di attenuare tali preoccupazioni, affermando che l’intelligenza artificiale non sta danneggiando il traffico, ma anzi lo incrementa. Sundar Pichai ha affermato che le AI Overviews hanno aumentato il volume di ricerche effettuate dagli utenti e spesso li indirizzano a trascorrere più tempo sui siti suggeriti. Tuttavia, resta da verificare se queste affermazioni si concretizzeranno.
Verso un Futuro “Clickless”: Strategie SEO per Adattarsi al Cambiamento
Il futuro del web potrebbe essere sempre più “senza clic”, con gli utenti che trovano le risposte direttamente nei risultati di ricerca senza dover navigare tra i siti. Per rimanere rilevanti in questo scenario, è imperativo rendere il proprio sito “attraente” per le intelligenze artificiali di Google. Affidarsi a esperti SEO è essenziale per rimodellare i contenuti e assicurarsi che non vengano ignorati da AI Mode e AI Overviews*.
Nozione SEO di base: L’ottimizzazione per le parole chiave mantiene la sua importanza, ma è necessario orientarsi verso query più estese e di tipo conversazionale, che riflettano il modo in cui gli utenti formulano le domande all’AI.
Nozione SEO avanzata: Implementare lo schema markup per fornire ai motori di ricerca informazioni strutturate, semplificando la comprensione del contenuto e migliorando la visibilità nelle risposte generate dall’AI.
Riflettiamo: l’avvento di AI Mode ci spinge a ripensare il ruolo dei contenuti online. Non si tratta più solo di ottenere un buon posizionamento per determinate parole chiave, ma di creare risorse complete, autorevoli e capaci di soddisfare in modo esaustivo le esigenze informative degli utenti. In un contesto in cui l’AI agisce da filtro, la qualità e la pertinenza dei contenuti diventano ancora più cruciali per emergere e catturare l’attenzione.