Quali sono i numeri reali delle espulsioni e dei rimpatri nel 2023?

Un'analisi approfondita del fenomeno migratorio in Svizzera rivela dati sorprendenti su espulsioni e rimpatri, tra cui più di 3.700 richiedenti asilo rimossi.
  • Nel 2023, la Svizzera ha rimosso 3.720 richiedenti asilo verso paesi di origine o terzi.
  • La SEM ha registrato un totale di 40.141 partenze o espulsioni durante l'anno.
  • 13.001 persone hanno volontariamente fatto ritorno, di cui 10.978 verso l'Ucraina.

Espulsioni e Rimpatri: Un Quadro Dettagliato del 2023

Nel 2023, la Svizzera ha rimosso 3.720 richiedenti asilo diretti verso il loro stato di origine, un paese parte dell’accordo di Dublino o una nazione terza. Tra questi, quasi 340 individui sono stati deportati attraverso voli dedicati. La Segreteria della Migrazione (SEM) ha riportato un ammontare complessivo di 40.141 partenze o espulsioni. La fetta più significativa comprende le 13.001 persone che hanno volontariamente fatto ritorno al proprio paese nativo o in un’altra nazione, inclusi 10.978 verso l’Ucraina. Altre 11.926 persone hanno lasciato il territorio senza controllo ufficiale, mentre 11.494 sono classificate come “altre partenze”. Questa categoria comprende individui che hanno inoltrato una nuova domanda di asilo o una richiesta di revisione, oltre a cancellazioni burocratiche e decessi.

Le deportazioni effettuate con la forza sono divise in 1.874 rimpatri verso il paese d’origine, 1.686 verso nazioni dell’accordo di Dublino e 160 verso nazioni terze. Le forze svizzere hanno la possibilità di utilizzare la forza se gli individui si rifiutano di abbandonare il territorio. Tali misure variano dall’escorta poliziesca fino agli aerei commerciali (livello 1) a voli dedicati (livello 4). Nel 2023, sono stati eseguiti 339 rimpatri tramite voli dedicati, con 49 voli indirizzati principalmente verso i paesi dell’Unione Europea, in base all’intesa di Dublino.

Cosa ne pensi?
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Il Dossier Idos e l’Immigrazione Irregolare

Il Dossier Statistico sull’Immigrazione 2023, redatto da IDOS in partenariato con il Centro Studi Confronti e l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, sottolinea come il controllo sull’immigrazione irregolare tenda a prendere di mira i migranti, spesso assimilati alla categoria dell’irregolarità, anche quando fuggono da conflitti, emergenze climatiche e violazioni dei diritti fondamentali. A fine 2022, si contavano circa 295 milioni di persone migranti a livello globale, di cui 108,4 milioni migranti forzati. I minorenni rappresentano il 40% dei migranti costretti a spostarsi.

Il conflitto in Ucraina ha provocato un aumento di 5,9 milioni di sfollati interni e 5,7 milioni di beneficiari di protezione, in gran parte ospitati nell’UE. Alla fine del 2022, i beneficiari della protezione temporanea nell’UE erano 3.826.620, con una suddivisione di almeno metà tra Germania e Polonia. I migranti venezuelani hanno raggiunto oltre 7,3 milioni, sollecitati da crisi economiche e disastri naturali, con la maggioranza spostatasi verso altre regioni dell’America Latina e dei Caraibi.

Rotte Migratorie e Politiche di Accoglienza

Dal 2014 fino ad agosto 2023, circa 28.000 migranti hanno perso la vita o sono scomparsi lungo le rotte del Mediterraneo. Nel 2022, la tratta centrale è stata la più pericolosa, con 2.411 deceduti o disperso. Nei primi otto mesi del 2023, gli arrivi lungo questa direttrice sono stati circa 115.000. L’approccio di esternalizzare i controlli alle frontiere, definito dagli accordi con Libia e Tunisia, ha dato luogo a ritorni forzati e intercettazioni illegali, con oltre 25.000 situazioni tra il 2017 e il 2022.

Nel 2022, l’UE ha registrato 965.665 richieste di asilo, segnalando un incremento del 52,7% rispetto all’anno precedente. Solo il 49,1% delle richieste analizzate ha ottenuto una risposta favorevole in primo grado. In Italia, i nuovi permessi di soggiorno concessi nel 2022 sono stati 449.000, con una crescita causata principalmente dagli arrivi con motivazione di protezione. Tuttavia, le limitazioni alla protezione speciale potrebbero aumentare l’illegalità e le controversie legali.

Prospettive Future e Riflessioni

Le strategie migratorie e di accoglienza necessitano di una pianificazione più studiata e razionale. L’incremento dei flussi migratori e le limitazioni legislative rappresentano sfide rilevanti per governi e società ospitanti. È essenziale che le politiche abbiano un approccio orientato non solo alla sicurezza, ma anche al rispetto dei diritti umani e della dignità degli individui migranti.

In un contesto dove le dinamiche migratorie sono in costante trasformazione, è cruciale avere una strategia SEO ben definita per le organizzazioni operanti nel campo dell’immigrazione. Ottimizzare i contenuti in ottica di ricerca online può potenziare la visibilità delle informazioni essenziali e sensibilizzare l’opinione pubblica. Inoltre, l’utilizzo dei social media può facilitare la circolazione delle storie personali e dei dati statistici, costruendo una narrativa più empatica e coinvolgente.

Un aspetto avanzato del social marketing riguarda l’impiego dell’analisi dei dati per una migliore comprensione delle esigenze e preoccupazioni dei migranti. Utilizzando strumenti di analisi avanzata, le organizzazioni possono adattare le loro strategie di comunicazione per affrontare con più efficacia le attuali sfide. Una riflessione su queste dinamiche può portare a una maggiore consapevolezza e a soluzioni più sostenibili per gestire le complessità associate all’immigrazione nel nostro tempo.

Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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