- Le AI Overviews riducono di quasi la metà i clic: 8% vs 15%.
- Il 34,5% è il calo medio di clic con AI Overview.
- AIO attivate nel 13,14% delle query analizzate da Semrush.
L’avvento dell’intelligenza artificiale (AI) sta ridefinendo il panorama del web, in particolare il modo in cui gli utenti interagiscono con i motori di ricerca e i siti web. Un numero crescente di studi e analisi di settore rivela una tendenza preoccupante per gli editori e i proprietari di siti web: i motori di ricerca, guidati da Google, stanno trattenendo gli utenti all’interno delle proprie piattaforme, riducendo drasticamente i clic verso siti esterni. Questo fenomeno, noto come “zero-click search”, solleva interrogativi profondi sul futuro del modello economico del web e sulla sostenibilità dell’editoria online.
L’ascesa delle AI Overviews e il declino dei clic
Il cuore del problema risiede nell’introduzione delle AI Overviews (AIO), una funzionalità di Google che fornisce riassunti generati dall’intelligenza artificiale direttamente nella pagina dei risultati di ricerca. Invece di dover cliccare su un link per trovare la risposta a una domanda, gli utenti possono ottenere un riepilogo conciso e pertinente generato da modelli linguistici avanzati. Se da un lato questa innovazione offre un’esperienza utente più rapida e conveniente, dall’altro ha un impatto devastante sul traffico dei siti web. Diversi studi hanno quantificato questo impatto. Un’analisi del Pew Research Center, condotta su un campione di 900 adulti statunitensi, ha rivelato che la presenza di un’AI Overview riduce di quasi la metà la probabilità che un utente clicchi su un risultato di ricerca tradizionale. In particolare, solo l’8% delle sessioni che includevano un’AIO ha portato a un clic su un link esterno, rispetto al 15% in assenza del riassunto AI. *Ancora più preoccupante è il fatto che solo l’1% degli utenti abbia selezionato i collegamenti alle fonti citate all’interno delle AIO.
Questi dati sono confermati da altre ricerche indipendenti. Kevin Indig, esperto SEO, ha condotto uno studio su oltre 5 miliardi di query di ricerca e 20 milioni di siti web, rivelando che la percentuale di ricerche “zero-click” è aumentata significativamente con l’introduzione delle AIO. Semrush, una società specializzata in analisi SEO, ha analizzato oltre 10 milioni di parole chiave, riscontrando che le AIO sono attivate dal 13,14% delle query e che queste query tendono a generare un tasso di zero-click più elevato. Uno studio di Ahrefs ha stimato che la presenza di un’AIO nei risultati di ricerca porta a un calo medio del 34,5% del tasso di clic per la pagina che si posiziona al primo posto.

Descrizione delle entità da visualizzare nell’immagine:
1. Google AI Overview: Visualizzare una rappresentazione stilizzata di un riquadro di AI Overview di Google, con un’icona che suggerisce l’intelligenza artificiale (es. un cervello stilizzato o un chip). Il riquadro dovrebbe contenere un breve testo riassuntivo e alcuni link stilizzati.
2. Sito Web: Rappresentare un sito web con un’icona stilizzata di una pagina web, un titolo e un breve estratto di testo.
3. Utente: Visualizzare una figura umana stilizzata che interagisce con i risultati di ricerca, con una freccia che indica il percorso del clic.
4. Grafico a Barre: Includere un semplice grafico a barre che mostra la diminuzione dei clic sui siti web quando è presente un AI Overview.
Lo stile dell’immagine dovrebbe essere minimalista, con colori neutri e linee pulite. Evitare l’uso di testo esplicito, concentrandosi sulla rappresentazione visiva delle entità e delle loro interazioni.
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Implicazioni per il modello economico del web
La diminuzione dei clic sui siti web ha conseguenze dirette sul modello economico che sostiene gran parte del web moderno. Molti editori, blog e portali online dipendono dalle entrate pubblicitarie generate dalle visualizzazioni di pagina. Quando gli utenti si fermano alla risposta concisa fornita dall’intelligenza artificiale, le piattaforme originali non ricevono né visite né impressioni pubblicitarie, compromettendo la loro sostenibilità economica.
Questo problema è particolarmente acuto per i siti di notizie e gli editori, che hanno già subito un calo del traffico dai motori di ricerca a seguito delle modifiche all’algoritmo di Google negli ultimi anni. Alcune case editrici indipendenti sono state costrette a chiudere i battenti a causa della diminuzione delle entrate pubblicitarie.
La situazione è paradossale, in quanto Google utilizza i contenuti creati dagli editori per addestrare i propri modelli linguistici e generare le AI Overviews, senza però restituire un valore economico equivalente ai creatori originali. Questo squilibrio solleva interrogativi etici e legali sulla proprietà dei dati e sulla giusta remunerazione per l’utilizzo dei contenuti altrui.
Strategie di adattamento e nuove opportunità
Di fronte a questa sfida, gli editori e i proprietari di siti web devono adattare le proprie strategie per rimanere visibili e rilevanti nell’era dell’intelligenza artificiale. Una delle strategie più importanti è ottimizzare i contenuti per essere inclusi direttamente nelle risposte generate dall’IA. Questo richiede una profonda comprensione di come i modelli linguistici elaborano e utilizzano le informazioni, nonché l’adozione di tecniche SEO avanzate.
Alcune delle strategie più efficaci includono:
Creazione di contenuti di alta qualità, autorevoli e ben strutturati: I modelli linguistici tendono a privilegiare le fonti affidabili e i contenuti che presentano informazioni chiare, concise e pertinenti.
Utilizzo di markup strutturati (schema.org): Questo aiuta i motori di ricerca a comprendere il significato e il contesto dei contenuti, aumentando la probabilità che vengano inclusi nelle risposte generate dall’IA. Ottimizzazione per la “share of model”: L’obiettivo non è più solo posizionarsi in cima ai risultati di ricerca, ma anche essere citati e referenziati dai modelli linguistici quando generano risposte.
Diversificazione dei canali di acquisizione: Non affidarsi esclusivamente alla SEO, ma esplorare altre fonti di traffico, come i social media, l’email marketing e le partnership con altri siti web.
Costruzione di relazioni dirette con i clienti: Incoraggiare gli utenti a iscriversi a newsletter, seguire i profili social e partecipare a programmi di fidelizzazione, in modo da ridurre la dipendenza dai motori di ricerca.
Alcune aziende stanno anche sperimentando nuove forme di monetizzazione dei contenuti, come la creazione di un’infrastruttura di pedaggi per i crawler AI, che consentirebbe ai publisher di farsi pagare per l’utilizzo dei propri dati da parte dei modelli linguistici.
Quale Futuro per la SEO?
L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla SEO è innegabile e profondo. La SEO tradizionale, basata sull’ottimizzazione per i motori di ricerca, sta evolvendo verso una SEO orientata all’intelligenza artificiale (AEO), che si concentra sull’ottimizzazione per i modelli linguistici e le risposte generate dall’IA. Questo richiede una nuova mentalità e nuove competenze, come la comprensione del funzionamento dei modelli linguistici, la capacità di creare contenuti adatti all’IA e la capacità di misurare e monitorare la “share of model”.
La SEO non è morta, ma si sta trasformando. Non basta più posizionarsi in prima pagina; bisogna comparire direttamente nelle risposte dell’IA. Questo impone un cambio di paradigma, che richiede una strategia SEO più sofisticata e integrata con altre discipline del marketing digitale.
Riflessioni conclusive: un ecosistema in evoluzione
Il panorama digitale è in costante evoluzione, e l’avvento dell’intelligenza artificiale rappresenta una svolta epocale. La diminuzione dei clic sui siti web a causa delle AI Overviews di Google è un campanello d’allarme per l’industria dell’editoria online, ma anche un’opportunità per ripensare il modello economico del web e trovare nuove forme di valore e sostenibilità.
È fondamentale che gli editori, i proprietari di siti web e i professionisti del marketing digitale si adattino a questo cambiamento, abbracciando nuove strategie e competenze. La SEO orientata all’intelligenza artificiale, la diversificazione dei canali di acquisizione e la costruzione di relazioni dirette con i clienti sono solo alcune delle possibili soluzioni.
Allo stesso tempo, è necessario un dibattito aperto e trasparente sul ruolo dei motori di ricerca e sulla loro responsabilità nei confronti dell’ecosistema del web. Google, in particolare, deve trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la sostenibilità dell’editoria online, garantendo che i creatori di contenuti siano adeguatamente remunerati per il loro lavoro.
In questo contesto in rapida evoluzione, la capacità di adattarsi, innovare e collaborare sarà fondamentale per garantire un futuro prospero e sostenibile per il web.
Nozione SEO di base: L’ottimizzazione delle parole chiave è fondamentale. Identificare le parole chiave che il tuo pubblico utilizza per cercare informazioni pertinenti al tuo settore è il primo passo per migliorare la tua visibilità online.
Nozione SEO avanzata: Implementare dati strutturati (schema markup) aiuta i motori di ricerca a comprendere meglio il contenuto delle tue pagine, migliorando la possibilità di comparire nei risultati di ricerca avanzati e nelle AI Overviews.
Riflessione personale: In un mondo in cui l’intelligenza artificiale sta diventando sempre più pervasiva, è essenziale riflettere su come possiamo garantire che la creatività umana e la produzione di contenuti di qualità siano valorizzate e sostenute. Come possiamo creare un ecosistema digitale in cui l’innovazione tecnologica e la sostenibilità economica vadano di pari passo?