- Il 95% di zero-click search con Google AI Mode.
- Calo del 50% del traffico per Forbes.
- CTR organico si è contratto dal 28% al 19%.
- Individuare 25-50 prompt essenziali per i test IA.
- Monitorare la visibilità del brand con Ahrefs Brand Radar.
Il panorama della ricerca online sta vivendo una trasformazione epocale, guidata dall’avvento dell’intelligenza artificiale. L’introduzione di motori di risposta AI come Google AI Mode, ChatGPT e Claude ha determinato un calo significativo del CTR (Click-Through Rate), mettendo a dura prova le strategie di visibilità online delle aziende. Recenti indagini rivelano che la percentuale di “zero-click search” ha toccato il 95% con Google AI Mode, mentre oscilla tra il 78% e il 99% con ChatGPT. Questo significa che una percentuale sempre maggiore di utenti ottiene le informazioni desiderate direttamente dai risultati generati dall’AI, senza la necessità di cliccare su link esterni.
Editori di spicco come Forbes e Daily Mail hanno subito un drastico calo del traffico, rispettivamente del 50% e del 44%. Questa tendenza sottolinea come sia indispensabile per le imprese adottare un nuovo modello che enfatizzi la citabilità piuttosto che la mera visibilità tradizionale. I motori di risposta AI, a differenza dei motori di ricerca tradizionali, utilizzano modelli di fondazione e RAG (Retrieval-Augmented Generation) per fornire risposte dirette e pertinenti, riducendo la dipendenza dai clic esterni. Ne consegue che il CTR organico si è contratto dal 28% al 19% nelle posizioni iniziali dei risultati di ricerca.

Prompt per l’AI: Crea un’immagine minimalista che rappresenti l’evoluzione della SEO nell’era dell’intelligenza artificiale. Visualizza un cervello umano stilizzato, simbolo della comprensione e della strategia, collegato a un chip AI, rappresentante l’automazione e l’analisi dei dati. Sullo sfondo, mostra una SERP (Search Engine Results Page) stilizzata che si trasforma gradualmente in un’interfaccia conversazionale AI. Utilizza colori neutri e linee pulite per un design moderno e professionale.
Strategie SEO nell’era dell’IA: un approccio proattivo
Per affrontare le nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale, le aziende devono adottare un approccio proattivo e strutturato, che si articola in diverse fasi:
Fase 1: Discovery & Foundation: Mappare il source landscape del settore per identificare le fonti più influenti. Individuare 25-50 prompt essenziali per i test. Eseguire verifiche su piattaforme come ChatGPT, Claude, Perplexity e Google AI Mode. Impostare GA4 con espressioni regolari per il traffico AI. Determinare un riferimento di citazioni rispetto ai concorrenti.
Fase 2: Optimization & Content Strategy: Rimodellare i contenuti per renderli idonei all’AI. Diffondere contenuti aggiornati e attinenti. Garantire una presenza trasversale su Wikipedia, Reddit e LinkedIn. Monitorare parametri come la visibilità del brand, le citazioni del sito web, il traffico di riferimento e il sentiment. Servirsi di strumenti quali Profound, Ahrefs Brand Radar e Semrush AI toolkit. Effettuare una verifica manuale sistematica per valutare i progressi. Aggiornare mensilmente i prompt chiave individuati per ottimizzare le prestazioni. Individuare nuovi concorrenti che emergono nel panorama competitivo. Revisionare i contenuti meno efficaci per massimizzare la resa e il coinvolgimento. Approfondire argomenti con crescente interesse per sfruttare nuove opportunità. Inserire FAQ con schema markup in ogni pagina rilevante. Formulare H1/H2 in forma interrogativa per migliorare la ricerca. Includere una sintesi di tre frasi all’inizio di ogni articolo. Verificare l’accessibilità del sito anche senza JavaScript. Assicurarsi che robots.txt non ostacoli GPTBot, Claude-Web, PerplexityBot. Aggiornare il profilo LinkedIn con un linguaggio chiaro e professionale. Richiedere nuove recensioni su piattaforme come G2 e Capterra. Pubblicare contenuti su Medium, LinkedIn e Substack per incrementare la visibilità.
Il tempo a disposizione per conformarsi a queste nuove dinamiche è ridotto. Le imprese che posticipano l’adeguamento rischiano di restare indietro. Le opportunità per chi agisce per primo sono considerevoli, mentre l’evoluzione futura della tecnologia, come il “Pay per Crawl” di Cloudflare, potrebbe alterare ulteriormente lo scenario della ricerca.
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10 applicazioni avanzate dell’IA per la SEO nel 2025
L’intelligenza artificiale offre una vasta gamma di applicazioni per supportare e potenziare le strategie SEO. Ecco 10 esempi concreti:
1. Scrittura e debugging del codice: Creazione e risoluzione di problemi algoritmici.
2. Analisi SEO dei dati: Analisi avanzata dei dati e insight strategici.
3. Long tail keyword strategy: Identificazione di long tail keyword rilevanti.
4. Trend analysis: Individuazione di nuove idee per la creazione di contenuti.
5. Individuazione delle domande su un argomento: Scoperta delle domande più comuni.
6. SEO Topic cluster: Organizzazione dei contenuti in topic cluster. 7. AI content optimization: Ottimizzazione di testi e pagine web esistenti.
8. Analisi dei valori EEAT: Valutazione di Experience, Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness.
9. Generazione di SEO title e meta description: Creazione di meta tag efficaci.
10. Creazione Schema markup: Implementazione di JSON-LD e schema di markup corretto.
Inoltre, l’IA può essere utilizzata per la creazione di strutture e bozze di articoli, la revisione di articoli esistenti, il riassunto di contenuti, la traduzione di testi e parole chiave, l’analisi del sentiment delle recensioni, la ricerca di fonti e statistiche, la generazione dei tag hreflang, la generazione di liste di FAQ, l’analisi predittiva delle keyword emergenti e la generazione di tag alt e descrizioni ottimizzate.
Oltre l’orizzonte: il futuro della SEO e l’importanza dell’adattamento
Il futuro della SEO è intrinsecamente legato all’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Le aziende che sapranno integrare le nuove tecnologie nelle loro strategie di marketing digitale avranno un vantaggio competitivo significativo. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide e i rischi potenziali, come l’affidabilità delle informazioni, la qualità dei contenuti generati, la privacy, la sicurezza, la trasparenza e l’equità.
Adottare un approccio sperimentale e fondato sui dati, insieme a una solida struttura analitica, consentirà di convertire la potenziale insidia della rivoluzione AI in una tangibile occasione di sviluppo e innovazione. La chiave del successo risiede nella capacità di bilanciare le tecniche SEO tradizionali con l’ottimizzazione per i sistemi basati su LLM, creando contenuti di alta qualità e pertinenti che rispondano alle esigenze degli utenti e dei motori di ricerca AI.
Amici lettori, in questo mare magnum di informazioni, è facile sentirsi disorientati. Ma non temete! Una nozione SEO fondamentale da tenere sempre a mente è l’importanza delle parole chiave a coda lunga. Queste keyword, più specifiche e dettagliate, intercettano un pubblico più mirato e con un intento di ricerca ben preciso. Nell’era dell’IA, dove le query diventano sempre più complesse, le long tail keyword rappresentano un’opportunità preziosa per emergere e connettersi con il vostro target di riferimento.
E per i più esperti, una nozione SEO avanzata: l’ottimizzazione per le entità. Non limitatevi a concentrarvi sulle parole chiave, ma identificate le entità rilevanti per il vostro settore e create contenuti che le esplorino in modo approfondito. Questo approccio, basato sulla comprensione del contesto e delle relazioni tra i concetti, vi permetterà di posizionarvi come esperti nel vostro campo e di ottenere una maggiore visibilità nei risultati di ricerca.
Infine, vi invito a una riflessione personale: in un mondo sempre più automatizzato, qual è il valore aggiunto che possiamo offrire come professionisti del settore? La risposta, a mio avviso, risiede nella nostra capacità di comprendere le esigenze degli utenti, di creare contenuti autentici e di costruire relazioni significative. L’IA è uno strumento potente, ma non può sostituire l’empatia e la creatività umana.
Verifica la resa delle prestazioni testando su piattaforme come ChatGPT, Claude, Perplexity e Google AI Mode. Trasforma i titoli H1 e H2 in forma di domanda, così da potenziare l’efficacia della ricerca.
Introdurre un riassunto conciso di tre righe all’inizio di ciascun articolo.
Controlla che il sito sia pienamente fruibile anche con JavaScript disabilitato. Verifica che il file robots.txt permetta l’accesso a GPTBot, Claude-Web e PerplexityBot.
Rinnova il tuo profilo LinkedIn con un’esposizione chiara e professionale.
Incoraggia la pubblicazione di nuove valutazioni su piattaforme come G2 e Capterra.
* Condividi materiali su Medium, LinkedIn e Substack per ampliare la tua presenza online.








