- Adobe presenta LLM Optimizer per la visibilità del marchio nell'IA.
- Aumento del traffico da IA generativa: 3200% (viaggi), 3500% (retail).
- LLM Optimizer monitora il traffico IA e ottimizza i contenuti.
- Integrazione nativa con Adobe Experience Manager Sites.
- Strategie SEO: qualità, pertinenza, affidabilità e EEAT.
Adobe ha risposto a questa trasformazione con la presentazione di LLM Optimizer, uno strumento studiato per assistere le imprese nel valutare, affinare e amministrare la loro visibilità negli scenari di ricerca potenziati dall’IA. Questo strumento si propone di colmare il divario tra i marchi e i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), come ChatGPT, Claude o Gemini, che stanno diventando sempre più influenti nel processo decisionale dei consumatori.
L’ascesa degli assistenti conversazionali e dei motori di ricerca basati sull’IA sta modificando radicalmente le logiche di acquisizione del traffico per i marchi. I dati di Adobe Analytics rivelano un aumento significativo del traffico verso i siti di viaggio (3200%) e retail (3500%) negli Stati Uniti tra luglio 2024 e maggio 2025, proveniente da fonti di IA generativa. Questo dimostra che i consumatori si affidano sempre più all’IA per la ricerca di informazioni, la scoperta di prodotti e l’assistenza all’acquisto.
LLM Optimizer si concentra su tre pilastri fondamentali: il monitoraggio del traffico e della visibilità negli ambienti IA, l’identificazione di opportunità di contenuto e l’ottimizzazione della performance commerciale. Lo strumento consente ai marchi di monitorare i contenuti utilizzati dagli assistenti conversazionali per formulare le loro risposte, offrendo una visione in tempo reale della loro presenza in queste interfacce. Inoltre, fornisce raccomandazioni concrete per migliorare la visibilità, come l’arricchimento di FAQ, la valorizzazione di pagine prodotto e il rafforzamento della presenza su piattaforme terze.
Funzionalità e integrazioni di LLM Optimizer
LLM Optimizer offre una serie di funzionalità progettate per semplificare il processo di ottimizzazione per gli LLM. Lo strumento consente di monitorare il traffico generato dall’IA, valutare la visibilità del marchio rispetto alla concorrenza e ricevere raccomandazioni personalizzate per migliorare la presenza online. Queste raccomandazioni possono essere implementate rapidamente attraverso integrazioni con sistemi di gestione dei contenuti (CMS) o API.
L’integrazione nativa con Adobe Experience Manager Sites semplifica ulteriormente l’adozione di LLM Optimizer per le aziende che già utilizzano la piattaforma Adobe. Tuttavia, lo strumento può essere utilizzato anche in modo autonomo, supportando protocolli emergenti come Agent-to-Agent (A2A) e Model Context Protocol (MCP) per facilitare l’integrazione con altri sistemi.
La possibilità di intervenire sui contenuti di proprietà (come siti web e FAQ) e su quelli ottenuti (come Wikipedia, forum e basi di conoscenza) rappresenta una nuova modalità di ottimizzazione: dinamica, legata al contesto e adeguata agli algoritmi che sintetizzano le informazioni. Questo approccio consente ai marchi di adattarsi rapidamente ai cambiamenti nel panorama della ricerca e di mantenere una presenza rilevante negli ambienti IA.
- 🚀 Ottima mossa di Adobe! Finalmente qualcuno sfida Google......
- 🤔 Ma siamo sicuri che questa sia la strada giusta per la SEO...?...
- 🤯 E se invece di competere, Adobe stesse creando un ponte...?...
Adobe contro Google: una competizione per il futuro della SEO
Il lancio di LLM Optimizer da parte di Adobe può essere interpretato come un tentativo di competere con Google nel campo della SEO. Mentre Google sta integrando sempre più l’IA nei suoi algoritmi di ricerca, Adobe sta offrendo uno strumento per aiutare i marchi a ottimizzare i propri contenuti per questi nuovi ambienti.
Tuttavia, c’è un paradosso intrinseco in questo approccio. Adobe sta cercando di ottimizzare la SEO in un’epoca in cui Google stesso sta decostruendo la SEO come l’abbiamo sempre conosciuta. Con l’introduzione della Search Generative Experience (SGE), Google sta trasformando il modo in cui i consumatori interagiscono con i risultati di ricerca, rendendo potenzialmente irrilevanti molte delle tecniche SEO tradizionali.
Adobe non mira a creare un modello conversazionale simile a GPT o Claude.
Si propone piuttosto come un ponte tra l’utente e la macchina, tra chi si occupa di marketing e il crawler.
Di fatto, funge da intermediario algoritmico tra la lingua naturale e le logiche di classificazione che si modificano con una frequenza paragonabile ai cambiamenti climatici in Islanda.

Strategie SEO per l’era degli LLM
In questo nuovo panorama, le aziende devono adottare strategie SEO che tengano conto delle peculiarità degli LLM. Ciò significa concentrarsi sulla qualità e sulla struttura del contenuto, garantendo che sia pertinente, specifico e affidabile. È fondamentale utilizzare parole chiave semanticamente affini, rispondere a domande chiare con dati e casi d’uso reali, e strutturare il contenuto in modo da facilitarne la lettura da parte degli LLM.
L’affidabilità del dominio e l’autorevolezza (EEAT – Experience, Expertise, Authoritativeness, and Trustworthiness) diventano ancora più importanti nell’era degli LLM. Le aziende devono curare il proprio profilo aziendale, i contenuti degli autori e le referenze, collegare internamente i propri contenuti e citare fonti autorevoli. È inoltre essenziale aggiornare i contenuti frequentemente con dati recenti e specificare l’anno o il trimestre a cui si riferiscono dati e analisi.
Scrivere in modo “LLM-Friendly” significa creare contenuti che abbiano senso anche se letti singolarmente, pensando sia a chi legge sia a chi “interpreta” (i modelli AI). È importante includere sempre un riepilogo dei punti chiave e utilizzare un linguaggio chiaro e conciso.
Navigare il Futuro: Consigli SEO nell’Era dell’Intelligenza Artificiale
In conclusione, l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa e degli LLM rappresenta una sfida e un’opportunità per i professionisti del marketing e della SEO. Adobe LLM Optimizer si propone come uno strumento per affrontare questa transizione, ma il successo dipenderà dalla capacità delle aziende di adattarsi alle nuove dinamiche del panorama digitale.
Per navigare con successo in questo futuro, è essenziale concentrarsi sulla creazione di contenuti di alta qualità, pertinenti e affidabili, ottimizzati sia per gli utenti che per gli LLM. Le aziende devono abbracciare un approccio proattivo all’ottimizzazione, monitorando costantemente le performance e adattando le proprie strategie in base ai cambiamenti nel panorama della ricerca.
Ricorda, la SEO non è morta, si è semplicemente evoluta. Abbraccia il cambiamento e preparati a navigare in un mondo in cui l’intelligenza artificiale è al centro della scena.
Amici, parliamoci chiaro: la SEO è un campo in continua evoluzione. Una nozione base, ma fondamentale, è l’importanza delle parole chiave. Scegliere le parole chiave giuste, quelle che il tuo pubblico usa per cercare i tuoi prodotti o servizi, è il primo passo per farti trovare online. Ma non fermarti qui! Una nozione SEO avanzata è l’analisi della search intent. Capire cosa veramente vuole l’utente quando cerca una determinata parola chiave ti permette di creare contenuti che rispondano in modo preciso alle sue esigenze, aumentando le tue possibilità di posizionarti bene e di convertire i visitatori in clienti. Rifletti: cosa cercano davvero i tuoi utenti? E come puoi soddisfare al meglio la loro ricerca?