- Bing raggiunge l'11.4% delle ricerche desktop globali nel luglio 2025.
- Crescita di 0.8 punti percentuali per Bing in Italia in due anni.
- Google riduce del 40% i contenuti di bassa qualità.
- Microsoft stima 2 miliardi di dollari per ogni punto percentuale guadagnato.
Bing sfida Google grazie all’IA
Il panorama dei motori di ricerca sta vivendo una fase di trasformazione significativa. Secondo i dati aggiornati a luglio 2025 da StatCounter, Bing ha raggiunto l’11.4% delle ricerche da desktop a livello mondiale. Questo dato segna una crescita notevole rispetto all’8.6% registrato nel 2023. L’incremento è attribuibile, in larga parte, all’integrazione dell’intelligenza artificiale nei servizi offerti da Microsoft. Questo sviluppo potrebbe rappresentare una sfida per Google, che per anni ha dominato incontrastato il settore.
L’ascesa di Bing è particolarmente evidente in Europa, ma si registra un’inversione di tendenza anche in Italia, dove ha guadagnato 0.8 punti percentuali rispetto a due anni fa. Per Microsoft, ogni punto percentuale di quota di mercato si traduce in un aumento di circa due miliardi di dollari in entrate pubblicitarie. La crescita di Bing è stata esponenziale dall’introduzione dell’IA, passando dal 6.14% durante il periodo del Covid a quasi il doppio, secondo i dati di StatCounter. Parallelamente, la quota di Google è diminuita dall’87% al 79.105% tra maggio e giugno.
Le strategie vincenti di Microsoft e l’impatto dell’IA
Un momento chiave in questa evoluzione è stato il 2024, con l’integrazione di Copilot, l’assistente AI di Microsoft. Questa innovazione, combinata con campagne pubblicitarie più aggressive, ha rivitalizzato Bing dopo anni di dominio di Google. Sebbene Google mantenga un ampio vantaggio in termini di quota di mercato complessiva, l’aumento di Bing evidenzia come l’IA stia influenzando le dinamiche del settore. Sebbene la quota di mercato di Google abbia subito una lieve flessione, è un mutamento significativo che sottolinea l’influenza determinante dell’intelligenza artificiale sulle quote dei motori di ricerca.
Google, tuttavia, non è rimasta inerte. Ha incorporato l’intelligenza artificiale nelle sue funzionalità di ricerca, permettendo la formulazione di query più articolate e generando “click di qualità”. L’azienda sostiene che questa evoluzione avvantaggia tutti, inclusi editori e creatori di contenuti, poiché i collegamenti inseriti nelle risposte prodotte dall’IA attirano un maggiore numero di click rispetto ai risultati tradizionali. Tuttavia, alcuni esperti temono che ciò possa ridurre il traffico esplorativo e concentrare la visibilità su poche fonti selezionate dall’algoritmo. Per i creatori di contenuti, il banco di prova è ora produrre materiale di elevata autorevolezza per essere scelti dagli algoritmi di intelligenza artificiale.

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Le contromisure di Google e il futuro della ricerca
Google ha lanciato un nuovo Core update dell’algoritmo di ranking e aggiornato le spam policies per contrastare i contenuti di bassa qualità creati in grandi volumi tramite l’IA. Lo scopo è individuare i contenuti sintetici privi di reale valore aggiunto. Google afferma di aver ridotto del 40% i contenuti di scarsa qualità nei risultati di ricerca. In merito al pericolo che la ricerca venga sostituita da strumenti come ChatGPT, Google ha introdotto Bard (ora Gemini) e ha incorporato l’interazione via chat direttamente nel suo motore di ricerca. OpenAI, nel frattempo, pare stia sviluppando il proprio motore di ricerca.
A maggio 2024, Google ha presentato il nuovo motore di ricerca con l’IA di Gemini integrata, introducendo AI Overviews, che fornisce risposte immediate alle query degli utenti. Questo approccio si basa sulle “instant answer” e sui “featured snippet” già presenti nella SERP di Google. Tra le nuove capacità, si annovera la possibilità di selezionare la modalità e la lingua di presentazione della risposta, oltre a formulare domande complesse e richieste che richiedono un ragionamento su più passaggi. Altre innovazioni includono video to search e circle to search, che estendono le capacità di ricerca visiva di Google.
Navigare nel cambiamento: Strategie SEO nell’era dell’IA
L’avvento dell’IA nei motori di ricerca impone una riflessione profonda sulle strategie SEO. Non è più sufficiente ottimizzare per la prima pagina; è fondamentale diventare la fonte autorevole che l’IA sceglie per costruire le sue risposte. Questo richiede contenuti che dimostrino esperienza, competenza e affidabilità superiori. L’era del volume di traffico massiccio generato da un gran numero di articoli su temi correlati potrebbe essere giunta al termine. La competizione odierna si gioca sulla profondità e sull’originalità dei contenuti.
L’incremento delle query effettuate su ChatGPT e la rinnovata esperienza di Google avranno un’influenza notevole sull’intero ecosistema digitale. La fusione del motore attuale con l’IA e le risposte in modalità chat (Generative Search Experience) cambierà le abitudini degli utenti. La capacità del sistema di soddisfare le necessità degli utenti nelle diverse tipologie di ricerca (navigazionale, informativa, commerciale e transazionale) assumerà un’importanza cruciale. Per i content creator, la sfida è adattarsi a un ambiente in cui il motore fornisce risposte dirette, riducendo la possibilità di catturare traffico organico. Google dovrà mantenere un equilibrio con il mondo dei creatori di contenuti, garantendo la pluralità di opinioni e la fase di discovery.
Nuove Frontiere del SEO: Oltre la Semplice Ottimizzazione
In questo scenario in rapida evoluzione, il SEO non è più solo una questione di parole chiave e link building. È diventato un’arte complessa che richiede una comprensione profonda dell’intento dell’utente e della capacità di creare contenuti che risuonino sia con gli algoritmi di ricerca che con l’intelligenza artificiale. L’ottimizzazione per l’IA significa concentrarsi sulla qualità, l’accuratezza e l’originalità dei contenuti, offrendo un valore unico che non può essere facilmente replicato. È un invito a diventare dei veri esperti nel proprio campo, capaci di fornire risposte esaustive e autorevoli che soddisfino le esigenze informative degli utenti.
Un consiglio SEO di base, in questo contesto, è di concentrarsi sulla creazione di contenuti “pillar”, ovvero articoli lunghi e approfonditi che coprano un argomento in modo esaustivo. Un consiglio SEO avanzato è quello di utilizzare i dati strutturati per aiutare i motori di ricerca a comprendere meglio il contenuto della pagina e a visualizzarlo in modo più efficace nei risultati di ricerca. Ma, soprattutto, è fondamentale rimanere aggiornati sulle ultime tendenze e sviluppi nel campo dell’IA e del SEO, adattando costantemente le proprie strategie per rimanere competitivi. La vera sfida è trasformare questa evoluzione in un’opportunità per creare contenuti ancora più rilevanti e di valore per il proprio pubblico.