- L'ai generativa sta trasformando i motori di ricerca.
- Il mercato italiano dell'ai è trainato dalla genai: 43% della spesa.
- Gartner prevede un calo del 25% delle ricerche tradizionali entro il 2026.
Oggi, 04/06/2025, alle ore 08:24, assistiamo a una trasformazione radicale nel modo in cui accediamo alle informazioni online. I motori di ricerca, pilastri del web da quasi trent’anni, stanno evolvendo verso una nuova generazione: i motori di ricerca generativi. Questa evoluzione, alimentata dall’intelligenza artificiale (AI), promette di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con il sapere digitale.
La ricerca di informazioni online è un’attività quotidiana per miliardi di persone. Negli ultimi mesi, l’AI generativa ha fatto irruzione nel mondo dei motori di ricerca, offrendo soluzioni innovative come Brave Search, Google SGE (Search Generative Experience), Copilot e Perplexity. Questi motori, basati sull’AI, superano la tradizionale lista di link, fornendo risposte complete e immediate alle query degli utenti.
I motori di ricerca tradizionali, pur evoluti negli algoritmi, hanno mantenuto il modello di servizio basato sulla classificazione di link. Ciononostante, il progresso dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) delinea un orizzonte differente, non solo nell’interpretazione del linguaggio, ma anche nell’organizzazione e nel reperimento delle informazioni.
Funzionamento dei Motori di Ricerca Generativi
I motori di ricerca generativi operano in modo simile ai motori tradizionali, ma con funzionalità avanzate. Comprendono richieste complesse e individuano le risposte più pertinenti nel web. Invece di una semplice lista di link, offrono un risultato completo, frutto dell’analisi di molteplici fonti. L’interazione è colloquiale e, spesso, forniscono ulteriori informazioni su richiesta.
Brave Search, ad esempio, si integra in diversi browser e fornisce risposte generate dall’AI, corredate dalle fonti principali e da una lista di link per approfondimenti. Google SGE, attualmente disponibile negli Stati Uniti, mira a comprendere il contesto della domanda e a fornire risposte personalizzate.
ChatGPT Deep Research, lanciato a febbraio, rappresenta un punto di svolta. Questo agente basato sull’AI sfrutta il modello ChatGPT-o3 per effettuare ricerche online e strutturare i contenuti. In risposta a una query, Deep Research avvia una ricerca iterativa, analizza le fonti e fornisce una sintesi delle informazioni con i relativi link.
Un motore come Deep Research, a seguito di una richiesta dell’utente, innesca una ricerca iterativa sulla rete. Esso cerca fonti informative appropriate, le elabora e, in base ai risultati ottenuti, conduce ulteriori ricerche. Al termine del processo, che può richiedere fino a trenta minuti, offre all’utente un riassunto delle informazioni, accompagnato dai collegamenti a tutte le fonti consultate.
A differenza dei motori tradizionali, i motori generativi offrono una risposta completa, che può includere istruzioni, suggerimenti e commenti.

Prompt per l’immagine: Crea un’immagine minimalista che rappresenti l’evoluzione dei motori di ricerca. Visualizza un ingranaggio stilizzato (simbolo dei motori di ricerca tradizionali) che si trasforma gradualmente in un cervello umanoide stilizzato (simbolo dell’intelligenza artificiale generativa). Lo sfondo dovrebbe essere neutro e monocromatico. L’ingranaggio dovrebbe essere di colore grigio chiaro, mentre il cervello umanoide dovrebbe essere di colore blu chiaro. Entrambe le entità devono essere rappresentate con linee semplici e pulite, senza dettagli eccessivi.
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Generative Engine Optimization (GEO): Ottimizzare per l’Era dell’AI
L’avvento dei motori di ricerca generativi richiede un cambio di paradigma per chi si occupa di SEO. La Generative Engine Optimization (GEO) è una disciplina emergente che studia il comportamento dei motori di ricerca generativi e sviluppa strategie per migliorare la visibilità di brand e siti in questo nuovo contesto.
La GEO è ancora in fase di definizione, ma alcuni obiettivi chiave emergono:
- Ottenere citazioni come fonte con link: ciò significa che le pagine di un sito web devono essere considerate fonti affidabili di informazioni.
- Ottenere citazioni dirette nelle risposte del modello: il modello deve suggerire prodotti, servizi e brand senza fare riferimento a link.
Per raggiungere questi obiettivi, è fondamentale:
- Pubblicare informazioni dettagliate sui prodotti e servizi.
- Aumentare la popolarità e la diffusione del brand.
- Costruire autorità e autorevolezza.
A differenza dei motori tradizionali, che valutano l’autorità basandosi sui link, i motori generativi utilizzano un approccio più olistico, considerando le relazioni tra token, parole, contenuti e pagine in un piano vettoriale multidimensionale.
Per iniziare ad affrontare il posizionamento sui motori generativi, è necessario chiarire gli obiettivi, definire i KPI e pianificare una strategia di attacco.
Secondo le stime di Gartner, entro il 2026 il volume di ricerche sui motori tradizionali subirà una contrazione del 25%, con il search marketing che cederà quote di mercato in favore di chatbot basati sull’AI e altri assistenti virtuali.
AI Generativa: Il Motore Dietro la Rivoluzione
L’AI generativa è un tipo di intelligenza artificiale che utilizza algoritmi di Machine Learning per generare nuovi contenuti, come testo, audio, immagini, video e codice informatico. Questa capacità è resa possibile dalla disponibilità di enormi quantità di dati, dall’evoluzione dei modelli e degli algoritmi di AI e dall’avanzamento tecnologico degli hardware.
I foundation model, addestrati su enormi quantità di dati, sono alla base dell’AI generativa. Tali modelli analizzano schemi all’interno dei dati di addestramento per cogliere le correlazioni statistiche tra i vari elementi. Durante la fase di generazione, il modello effettua previsioni probabilistiche sull’elemento che dovrebbe seguire nella sequenza, prendendo spunto dal contesto fornito.
Tra le architetture principali dei foundation model troviamo i Transformer, le Reti Generative Avversarie (GAN) e gli Autocodificatori Variazionali (VAE).
Le applicazioni dell’AI generativa sono molteplici: dalla programmazione automatica alla generazione di nuove idee, passando per il customer service e la gestione della knowledge base aziendale.
L’AI generativa offre numerosi vantaggi, tra cui l’aumento della produttività, il potenziamento della creatività, la personalizzazione su larga scala e l’accelerazione dell’innovazione.
In Italia, il mercato dell’AI è trainato dalla Generative AI. Nel 2024, il 43% della spesa in soluzioni di IA riguarda esclusivamente la GenAI o progetti ibridi. Il 65% delle aziende attive sull’Intelligenza Artificiale sperimentano anche nel campo della Generative AI.
Navigare il Futuro della Ricerca: Sfide e Opportunità
L’evoluzione dei motori di ricerca verso i motori di risposta solleva importanti questioni etiche e di privacy. È di cruciale importanza equilibrare la fornitura di informazioni pertinenti con la salvaguardia dei dati personali degli utenti, evitando al contempo la divulgazione di notizie false o dannose.
L’incremento della popolarità dei motori di risposta fa emergere interrogativi significativi sulle implicazioni dell’affidarsi unicamente a questi strumenti per la ricerca. Senza dubbio, sussistono preoccupazioni di natura etica e legate alla privacy; i motori di risposta devono saper bilanciare la fornitura di informazioni rilevanti con la tutela dei dati personali degli utenti e prevenire la diffusione di contenuti inaccurati o nocivi. In aggiunta, l’impiego di algoritmi di IA può suscitare dubbi riguardo alla trasparenza e alla discriminazione algoritmica.
Un ulteriore dato di grande interesse proviene da Gartner: secondo una sua recente proiezione, l’utilizzo dei motori di ricerca subirà una diminuzione del 25% entro il 2026, determinata dall’ascesa dei chatbot e degli assistenti virtuali.
In conclusione, i motori di risposta rappresentano un significativo avanzamento nel settore della ricerca online. Essi, fornendo risposte immediate e rilevanti, si stanno rapidamente affermando come elemento fondamentale della nostra interazione digitale. Ciononostante, è imperativo che tale progresso tenga in debita considerazione le implicazioni etiche e relative alla privacy, sviluppando strumenti di ricerca che non solo rispondano alle esigenze informative degli utenti in maniera celere, ma siano altresì precisi e degni di fiducia.
Amici, spero che questo viaggio nel mondo dei motori di ricerca generativi vi sia piaciuto. È un tema complesso, lo so, ma spero di avervi dato qualche spunto di riflessione.
Parlando di SEO, una nozione base fondamentale è l’importanza delle keyword. Ma attenzione, non basta più “sparare” keyword a caso nel testo. Bisogna capire l’intento di ricerca dell’utente, ovvero cosa sta cercando veramente.
E qui entra in gioco una nozione di SEO avanzata: l’analisi semantica. Non basta più guardare le singole parole, ma bisogna capire il significato complessivo del testo, le relazioni tra le parole, il contesto in cui vengono utilizzate. Solo così potremo creare contenuti veramente rilevanti e utili per gli utenti, e farci “amare” dai motori di ricerca generativi.
E voi, cosa ne pensate? Siete pronti a questa nuova era della ricerca online?