- Calo del traffico: il 36,5% per il New York Times (era 44%).
- Editori contro Google per le AI Overviews e i contenuti usati.
- Azioni legali avviate in uk e usa contro le pratiche di google.
La causa scatenante di questa azione legale è l’implementazione delle AI Overviews (panoramiche IA) all’interno del motore di ricerca Google, una funzionalità che, secondo gli editori, sta erodendo drasticamente il traffico verso i loro siti web e, di conseguenza, i loro introiti pubblicitari.
La questione è di fondamentale importanza nel panorama SEO moderno. Se da un lato l’intelligenza artificiale promette di rivoluzionare la ricerca online, offrendo risposte più rapide e concise agli utenti, dall’altro solleva interrogativi cruciali sulla sostenibilità economica dell’informazione di qualità e sul futuro del giornalismo indipendente.

AI Overviews: Un’Arma a Doppio Taglio?
Le AI Overviews, lanciate da Google nel corso del 2024, rappresentano un’evoluzione significativa nel modo in cui gli utenti interagiscono con il motore di ricerca. Invece di fornire semplicemente un elenco di link pertinenti a una determinata query, Google offre un riassunto generato automaticamente da un algoritmo di intelligenza artificiale, che estrapola informazioni da diverse fonti online.
Il problema, secondo gli editori, risiede nel fatto che questo riassunto spesso soddisfa la curiosità dell’utente, rendendo superfluo il clic sui link alle fonti originali. Questo fenomeno, noto come “zero-click searches”, sta causando un calo vertiginoso del traffico verso i siti web degli editori, mettendo a rischio la loro stessa sopravvivenza.
Un esempio concreto di questa problematica è stato evidenziato dal Wall Street Journal, che ha riportato un calo significativo del traffico organico proveniente da Google verso il New York Times, passato dal 44% al 36,5% nell’aprile del 2025. Questo calo è attribuito in gran parte all’introduzione delle AI Overviews, che stanno stravolgendo le dinamiche della ricerca online.
- 🚀 Ottima analisi! Google sta davvero cambiando le regole del gioco......
- 🤔 Non sono d'accordo. Gli editori devono adattarsi, non lamentarsi......
- ⚖️ Ma se le AI Overviews democratizzassero l'accesso all'informazione...?...
La Denuncia degli Editori Indipendenti e le Accuse a Google
La Independent Publishers Alliance, supportata dal Movement for an Open Web e dall’organizzazione no-profit britannica Foxglove Legal, ha formalmente accusato Google di pratiche anticoncorrenziali presso la Commissione Europea. Stando alla posizione degli editori, Google starebbe sfruttando in maniera scorretta la propria posizione dominante nel mercato. Essi contestano che Google impieghi i loro contenuti per perfezionare i propri modelli linguistici e produrre riassunti, il tutto senza ottenere le necessarie autorizzazioni e senza fornire un’equa compensazione.
Le case editrici denunciano di trovarsi di fronte a una scelta obbligata: o accettano che i loro materiali vengano impiegati per le AI Overviews, o affrontano il rischio di non essere più visibili nei risultati di ricerca di Google. Quest’ultima opzione, tuttavia, risulta non percorribile per le pubblicazioni online indipendenti, la cui sopravvivenza economica dipende in larga parte dai visitatori che arrivano tramite Google, generando così ricavi dalla pubblicità.
Azioni legali simili sono state avviate anche nel Regno Unito e negli Stati Uniti, a testimonianza della crescente preoccupazione del settore editoriale nei confronti delle pratiche di Google.
Il Futuro dell’Informazione: Un Equilibrio Precario tra Innovazione e Sostenibilità
La battaglia tra gli editori europei e Google solleva interrogativi fondamentali sul futuro dell’informazione e sul ruolo delle Big Tech nel plasmare il panorama mediatico. Se da un lato l’innovazione tecnologica è inarrestabile e promette di migliorare l’accesso all’informazione per gli utenti, dall’altro è necessario garantire che questa innovazione non avvenga a scapito della sostenibilità economica del giornalismo di qualità e del pluralismo informativo.
La Commissione Europea si trova ora di fronte a una sfida complessa: da un lato, deve incentivare l’innovazione e la competitività nel settore digitale; dall’altro, è suo compito proteggere un’informazione che sia libera, diversificata e in grado di mantenersi nel tempo, un elemento cruciale per il funzionamento della democrazia.
Verso un Nuovo Ecosistema dell’Informazione: Collaborazione, Trasparenza e Regole Chiare
La controversia tra gli editori e Google non deve essere vista come una semplice battaglia tra due contendenti, ma come un’opportunità per ripensare l’ecosistema dell’informazione e per costruire un futuro in cui l’innovazione tecnologica e la sostenibilità economica del giornalismo possano coesistere in armonia.
Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un approccio collaborativo, che coinvolga tutti gli attori in gioco: editori, piattaforme digitali, istituzioni e utenti. È fondamentale promuovere la trasparenza negli algoritmi e nelle pratiche di indicizzazione, garantire un’equa remunerazione per i contenuti utilizzati dalle piattaforme e definire regole chiare e aggiornate in materia di copyright e proprietà intellettuale.
Inoltre, è importante che gli utenti siano consapevoli del ruolo cruciale che svolgono nel sostenere l’informazione di qualità. Scegliere di informarsi attraverso fonti affidabili, supportare le testate giornalistiche indipendenti e promuovere un dibattito pubblico informato sono azioni fondamentali per garantire un futuro sostenibile per il giornalismo e per la democrazia.
Amici lettori, questa vicenda ci ricorda quanto sia importante la SEO (Search Engine Optimization) per la visibilità online. Una nozione base è l’importanza delle parole chiave: scegliere le parole giuste che gli utenti utilizzano per cercare informazioni è fondamentale per essere trovati. Ma in un contesto in cui l’IA genera riassunti, una nozione SEO avanzata diventa cruciale: l’ottimizzazione per la ricerca semantica. Non basta più inserire parole chiave a caso, ma bisogna creare contenuti che rispondano in modo completo e preciso alle domande degli utenti, in modo che l’IA li consideri fonti autorevoli per i suoi riassunti.
Riflettiamo: in un mondo in cui l’informazione è sempre più filtrata dagli algoritmi, come possiamo assicurarci di ricevere notizie accurate e imparziali? Qual è il nostro ruolo come consumatori di informazione nel sostenere un giornalismo libero e indipendente?