Asilo in Svizzera: scopri perché i numeri sono in aumento nel 2025

Mentre in Europa le domande d'asilo diminuiscono, la Svizzera registra un trend in controtendenza: analizziamo le cause e le nuove sfide per la politica migratoria.
  • In Europa, calo del 23% delle domande d'asilo nel 2025.
  • In Svizzera, il calo è del 18%, inferiore alla media europea.
  • Siriani al settimo posto in Svizzera con 525 domande.
  • Riaperti 3 centri federali in Svizzera per l'aumento delle richieste.
  • Previste 24.000 domande di asilo in Svizzera nel 2025.

un’analisi comparata

Nel panorama europeo del 2025, si assiste a una diminuzione del 23% delle domande d’asilo nei primi sei mesi dell’anno, un dato significativo attribuito dall’UEAA (Agenzia europea per l’asilo) ai recenti cambiamenti politici in Siria. La caduta del regime di Bashar al Assad nel dicembre 2024 ha generato, secondo l’agenzia, una rinnovata speranza tra gli sfollati siriani di ricostruire le proprie comunità. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che questo cambiamento non ha ancora innescato un massiccio rientro in patria di coloro che avevano già cercato rifugio in Europa.

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La Germania, tradizionalmente il principale paese di accoglienza, e la Siria, per un decennio il primo paese di provenienza dei richiedenti asilo, hanno visto mutare le proprie posizioni. L’analisi dei dati, che comprende i Ventisette paesi dell’Unione Europea, la Svizzera e la Norvegia (UE+), rivela una tendenza differente se si restringe il campo alla sola Confederazione Elvetica.

La situazione in Svizzera: un quadro più complesso

In Svizzera, il calo delle domande d’asilo nei primi sei mesi del 2025 è stato meno marcato, attestandosi al -18%. Inoltre, si registra un aumento delle richieste negli ultimi mesi. Questo scostamento rispetto alla media europea non è dovuto a una presunta maggiore attrattività del paese, che si colloca al quinto posto in Europa per numero di domande in proporzione alla popolazione, dietro a Grecia, Cipro, Spagna e Belgio.

La spiegazione risiede nella diversa composizione dei flussi migratori verso la Svizzera. Mentre in Europa i siriani hanno rappresentato a lungo la principale nazionalità dei richiedenti asilo, in Svizzera il loro peso è minore. Di conseguenza, la diminuzione delle domande da parte di cittadini siriani incide meno sul dato complessivo. Reto Kormann della Segreteria di Stato della migrazione ha confermato che la Svizzera non è mai stata una destinazione prioritaria per i siriani, che preferiscono paesi come Germania, Austria e Grecia.

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Afghanistan in testa: cambia la geografia delle richieste d’asilo

Attualmente, i paesi di provenienza più rappresentati tra i richiedenti asilo nell’UE+ sono Venezuela e Afghanistan. Questa nuova geografia dei flussi migratori si riflette anche nella distribuzione delle domande tra gli Stati europei. La Spagna, favorita da legami linguistici e dalla presenza di una diaspora consolidata, ha ricevuto 77.000 richieste, posizionandosi subito dietro la Francia (78.000) e superando la Germania.

In Svizzera, già nel 2024, i siriani occupavano solo la quinta posizione tra le nazionalità richiedenti asilo, superati da afghani, turchi, eritrei e algerini. Nei primi sei mesi del 2025, il numero di richieste da parte di cittadini siriani, pari a 525, li ha visti scendere al settimo posto, superati anche da somali e marocchini. I venezuelani, invece, sono una minoranza, con sole 53 richieste nel periodo considerato.

Un’ulteriore analisi dei dati svizzeri rivela che, dopo cinque mesi di calo, le richieste di asilo sono tornate a crescere a partire da giugno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Se si considerano esclusivamente le domande primarie, ovvero quelle non legate a nascite o ricongiungimenti familiari, il 2025 ha già superato il 2024 a partire dal mese di marzo. Questo andamento è in parte attribuibile a un cambiamento di prassi riguardante le donne afghane. L’anno in corso si avvicina, quindi, ai livelli del 2023, quando le domande superarono la soglia di 30.000.

Di fronte a questa evoluzione, la Confederazione sta riconsiderando le proprie previsioni per il 2025, che inizialmente stimavano 24.000 richieste di asilo, in aggiunta a 12.000 per nuovi statuti S (ucraini in fuga dalla guerra). A metà anno, Berna ha deciso di riaprire tre centri federali, precedentemente chiusi per risparmiare 25 milioni di franchi, per adeguare l’offerta di posti letto alla domanda, che tradizionalmente aumenta durante la stagione estiva. Le strutture di Moudon (VD), Dübendorf (ZH) ed Eigenthal (LU) sono state rimesse in funzione, ciascuna con 200 posti, portando così la capacità ricettiva nazionale a 7.500.

Prospettive future e implicazioni per la politica migratoria

La ripresa dell’esame delle domande d’asilo da parte di cittadini siriani, precedentemente sospeso in seguito ai cambiamenti politici nel paese, rappresenta un ulteriore elemento di complessità nel quadro migratorio svizzero. La diversificazione delle nazionalità dei richiedenti asilo e la crescita delle domande negli ultimi mesi impongono una riflessione approfondita sulle politiche di accoglienza e integrazione.

Navigare le acque agitate del SEO: una bussola per il futuro

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Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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