- Nel 2023, Google ha bloccato oltre 5,5 miliardi di annunci dannosi.
- I criminali mascherano siti dannosi da download di app come WhatsApp.
- Nel 2022, in America Latina, diffuse inserzioni ingannevoli di Mastercard.
- Verificare sempre gli URL prima di cliccare su un collegamento.
- Usare sempre un software antivirus aggiornato per la protezione.
L’escalation del SEO Poisoning: una minaccia in continua evoluzione
Il panorama digitale del 2025 si distingue per una sofisticazione sempre maggiore delle minacce informatiche, con il SEO poisoning che si afferma come una tattica sempre più utilizzata dai criminali del web. Questa tecnica subdola si avvale della fiducia che gli utenti ripongono nei motori di ricerca, allo scopo di reindirizzarli verso siti web dannosi, camuffati da risultati di ricerca legittimi. I malintenzionati, attraverso l’uso di tecniche di “black SEO” e inserzioni pubblicitarie a pagamento, si prefiggono di posizionare le proprie risorse malevole in cima alle SERP (pagine dei risultati dei motori di ricerca), aumentando in modo esponenziale le probabilità di successo dei loro attacchi.
Il SEO poisoning non è un fenomeno recente, ma la sua evoluzione e la sua capacità di adattamento alle contromisure implementate dai motori di ricerca lo rendono una sfida continua per la sicurezza informatica. Nel 2023, Google ha bloccato o rimosso oltre 5,5 miliardi di annunci dannosi, come riportato nel suo rapporto Google Ads Safety, ma nonostante questi sforzi, una porzione di queste minacce continua a infiltrarsi nei risultati di ricerca, mettendo a repentaglio la sicurezza degli utenti.
Tecniche e bersagli del SEO Poisoning
I cybercriminali che orchestrano gli attacchi di SEO poisoning ricorrono a svariate tecniche per trarre in inganno sia gli utenti che gli algoritmi dei motori di ricerca. Tra queste, si distinguono:
- Mascheramento di contenuti dannosi: i siti web malevoli vengono abilmente camuffati da risorse legittime, spesso simulando pagine di download di applicazioni popolari come Firefox, WhatsApp e Telegram.
- Sfruttamento della fiducia nei marchi noti: i truffatori creano annunci Google fraudolenti che promuovono siti web contraffatti, spacciandoli per servizi offerti da società affermate.
- Utilizzo di parole chiave “data void”: gli aggressori puntano a specifiche categorie di utenti impiegando parole chiave che generano un numero limitato di risultati di ricerca, incrementando le proprie possibilità di apparire in cima alle SERP.
- Malvertising: i collegamenti malevoli vengono presentati come annunci pubblicitari, sfruttando la loro posizione ben visibile nella parte alta della pagina per persuadere gli utenti a cliccarci sopra.
Nel 2022, in America Latina, si sono verificati casi in cui sono state diffuse inserzioni ingannevoli, camuffate da comunicazioni ufficiali di Mastercard.
Un esempio lampante è rappresentato da un’operazione di phishing che ha preso di mira il marchio della società di trasporti argentina La Veloz del Norte, con l’obiettivo di carpire informazioni personali e coordinate bancarie agli utenti che tentavano di acquistare biglietti online.
Questi siti web sono spesso realizzati con l’aggiunta dei loghi di partner conosciuti, in modo da incrementare l’impressione di affidabilità.

Come difendersi dal SEO Poisoning
La difesa dal SEO poisoning richiede un approccio attivo e consapevole da parte di utenti e aziende. Ecco alcune misure fondamentali da adottare:
- Verificare attentamente gli URL: prima di cliccare su un link nei risultati di ricerca, è essenziale controllare l’indirizzo web per individuare eventuali anomalie o errori di digitazione.
- Utilizzare soluzioni antivirus: un software antivirus aggiornato può rilevare e bloccare siti web dannosi e malware.
- Abilitare l’autenticazione a due fattori: l’autenticazione a due fattori aggiunge un ulteriore livello di sicurezza agli account online, rendendo più difficile per i cybercriminali accedervi anche in caso di furto delle credenziali.
- Controllare gli annunci pubblicitari: Google offre strumenti integrati per segnalare annunci sospetti o inappropriati.
- Monitorare i risultati di ricerca: le aziende dovrebbero esaminare periodicamente le pagine dei risultati del motore di ricerca per le loro parole chiave essenziali al fine di scovare rapidamente qualsiasi contenuto pericoloso.
- Aggiornare e proteggere i siti web: le aziende devono fare in modo che le proprie piattaforme web siano costantemente aggiornate con le più recenti correzioni di sicurezza, impiegando certificati SSL per salvaguardare le comunicazioni.
- Educare gli utenti: gli utenti dovrebbero essere educati sui rischi del SEO poisoning e su come riconoscere siti web sospetti.
- Collaborare con esperti di sicurezza informatica: le aziende possono lavorare in sinergia con professionisti della sicurezza informatica per mettere in atto piani difensivi avanzati contro il SEO poisoning.
È essenziale riconsiderare le nostre abitudini online e moderare l’istinto di cliccare su collegamenti che ci attraggono ma che, in realtà, potrebbero essere pericolosi. *Se un sito web offre gratuitamente un prodotto, un programma o un servizio che di solito ha un costo elevato, la sicurezza della tua impresa potrebbe diventare il prezzo da pagare. Prima di interagire con un sito sconosciuto per svolgere una determinata operazione, è prudente valutare se esista una risorsa alternativa e più sicura per portarla a termine.*
Digital Trust: un imperativo nell’era del SEO Poisoning
La fiducia digitale, ovvero la confidenza che riponiamo nella tecnologia, nelle piattaforme online e nelle organizzazioni che le controllano, è diventata un elemento cruciale nell’era del SEO poisoning. Gli attaccanti sfruttano proprio questa fiducia per indurci a cliccare su link malevoli, mascherati da risultati di ricerca legittimi o da annunci pubblicitari apparentemente sicuri.
Per proteggere la nostra fiducia digitale, è necessario adottare un approccio critico e consapevole nei confronti delle informazioni che troviamo online. Dobbiamo essere in grado di valutare l’affidabilità delle fonti, verificare l’autenticità dei siti web e diffidare delle offerte troppo allettanti. In un mondo in cui la disinformazione e le truffe online sono sempre più diffuse, la capacità di discernere il vero dal falso è diventata un’abilità essenziale per navigare in sicurezza nel cyberspazio.
L’azione di manipolare i motori di ricerca evidenzia l’importanza di prestare attenzione a ogni click su un collegamento ipertestuale.
Malgrado il progresso tecnologico e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, la pratica di ricerca tramite i motori di ricerca rimane un’abitudine diffusa.
Riflessioni conclusive: Navigare sicuri nel mare magnum del web
Amici lettori, in questo intricato labirinto digitale, la consapevolezza è la nostra bussola. Il SEO poisoning, come abbiamo visto, è una minaccia subdola che si insinua tra i risultati di ricerca, sfruttando la nostra fiducia e la nostra fretta. Ma non disperiamo! Con un po’ di attenzione e qualche accorgimento, possiamo proteggerci e navigare sicuri nel mare magnum del web.
Una nozione base di SEO che può aiutarci è comprendere come funzionano gli algoritmi dei motori di ricerca. Sapere che i motori di ricerca valutano la rilevanza e l’affidabilità di un sito web in base a diversi fattori, come la qualità dei contenuti, la presenza di link in entrata e la velocità di caricamento, ci permette di essere più critici nei confronti dei risultati di ricerca e di individuare più facilmente i siti web sospetti.
Un concetto SEO avanzato che possiamo applicare è l’analisi della “link profile” di un sito web. Verificare la provenienza dei link che puntano a un sito web può rivelare se si tratta di una risorsa affidabile o di una pagina creata appositamente per scopi malevoli. Strumenti SEO specializzati possono aiutarci a individuare link sospetti o provenienti da siti web di bassa qualità.
Infine, vi invito a una riflessione personale: quanto siete consapevoli dei rischi del SEO poisoning? Siete soliti verificare l’URL dei siti web prima di cliccarci sopra? Avete mai subito un attacco di phishing o malware a causa di un risultato di ricerca compromesso? Condividete le vostre esperienze e i vostri consigli nei commenti, in modo da creare una comunità informata e consapevole, capace di difendersi dalle minacce del web.