Ai overview: Google sta uccidendo il giornalismo?

Editori europei denunciano Google per la nuova funzione AI Overview, accusandola di danneggiare la visibilità e i ricavi dei siti di informazione. Scopriamo perché questa mossa potrebbe minacciare il futuro del giornalismo.
  • La Fieg ha denunciato Google all'Agcom per AI Overview.
  • AI Overview riduce la necessità di clic del 20%.
  • DSA impone trasparenza su algoritmi e rischi sistemici.
  • EMFA mira a garantire media liberi e indipendenti dal 2024.
  • Editori cedono archivi in cambio di corrispettivi economici.

Editori italiani e tedeschi esprimono forte preoccupazione per questa nuova funzionalità, che trasforma il motore di ricerca in un sistema di risposta immediata, potenzialmente dannoso per la visibilità e i ricavi dei siti di informazione. La Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) ha formalmente denunciato la situazione all’Agcom, mentre in Germania un’alleanza di associazioni mediatiche ha presentato una denuncia alla Bundesnetzagentur. L’obiettivo è avviare un’azione coordinata a livello europeo per spingere la Commissione Europea ad indagare, appellandosi al Digital Service Act (DSA).

La critica principale è che *AI Overview, fornendo risposte dirette e riassuntive alle query degli utenti, riduce drasticamente la necessità di cliccare sui link degli editori, con conseguente perdita di traffico e introiti pubblicitari. Questo fenomeno, definito “traffic killer”, mette a rischio la sostenibilità economica delle testate giornalistiche e la diversità dell’informazione, elementi fondamentali per un dibattito democratico sano e pluralista.

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La situazione si inserisce in un contesto geopolitico complesso, con tensioni tra l’Unione Europea e l’amministrazione statunitense, quest’ultima vista come strenua difenditrice delle Big Tech e della deregulation nel settore dell’Intelligenza Artificiale. Resta da vedere se Bruxelles deciderà di intervenire contro Google, nonostante le preoccupazioni sollevate dagli editori.

Le argomentazioni degli editori: una minaccia al pluralismo dell’informazione?

Secondo la Fieg, Google, con AI Overviews, viola disposizioni fondamentali del DSA, arrecando danni a utenti, consumatori e imprese italiane. La federazione sottolinea come Google stia diventando un “traffic killer” anteponendo le risposte generate dall’IA ai risultati di ricerca tradizionali, integrando le informazioni direttamente nell’elenco dei risultati e rendendo superfluo il clic sulle fonti originali. Questo, a detta della Fieg, non solo compete direttamente con i contenuti prodotti dalle aziende editoriali, ma ne riduce anche la visibilità e la reperibilità, minacciando il loro rifinanziamento. Simili argomentazioni sono state avanzate anche dal cartello tedesco, che denuncia la violazione del DSA e le potenziali conseguenze negative per la diversità mediatica, la libertà di espressione e il dibattito democratico.
È innegabile che
Google AI Overview utilizzi l’intelligenza artificiale generativa per fornire risposte immediate e sintetiche alle domande degli utenti, attingendo a diverse fonti web. Questo approccio, condiviso anche da altri colossi come OpenAI, Microsoft e Meta, rischia di marginalizzare i siti giornalistici, limitando la navigazione alle informazioni generate dall’IA. Tuttavia, è importante notare che, per domande di forte rilevanza informativa, Google non fornisce risposte dirette, ma suggerisce una scelta autonoma all’utente, offrendo la modalità “AI Mode” accanto ai risultati di ricerca tradizionali. Inoltre, Google avverte gli utenti che le risposte dell’IA possono contenere errori, invitandoli alla cautela e fornendo link a siti pertinenti.

Per accertare la legittimità delle inquietudini degli editori, è imprescindibile esaminare il Digital Service Act (DSA), una normativa dell’UE che impone obblighi a piattaforme digitali, motori di ricerca e intermediari online riguardo a contenuti illeciti, trasparenza, raccomandazione algoritmica, moderazione e salvaguardia dei diritti fondamentali.

Il DSA non è stato ideato con l’obiettivo specifico di proteggere i media in senso stretto, né di obbligare i motori di ricerca a favorire i media tradizionali o a disattivare funzionalità come AI Overview. Tuttavia, esso stabilisce regole generali che potrebbero essere invocate per limitare o modificare tali funzioni, qualora queste venissero ritenute problematiche in relazione ai diritti degli utenti, alla trasparenza, al pluralismo mediatico o alla visibilità dei contenuti.

Cosa ne pensi?
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Il ruolo del Digital Service Act e le possibili contromisure

Se la Commissione Europea dovesse confermare che AI Overview determina una “disintermediazione” in cui l’utente ottiene l’informazione senza passare dal sito del media, potrebbero essere sollevate questioni di trasparenza, equità, visibilità e pluralismo. Il DSA, infatti, impone ai motori di ricerca e alle grandi piattaforme di essere trasparenti circa i meccanismi di raccomandazione dei contenuti, gli algoritmi impiegati e la gestione dei rischi sistemici. Il pluralismo dei media potrebbe essere interpretato come un rischio sistemico, aprendo la strada a un’indagine o a una regolamentazione della funzione “overview”. In alternativa, qualora venissero considerati a rischio altri principi UE, come la capacità dei media di operare o l’abuso di posizione dominante, potrebbero intervenire le autorità di concorrenza o i regolatori dei media.

Le associazioni editoriali europee potrebbero altresì fare riferimento all’European Media Freedom Act (EMFA), entrato in vigore nel 2024, il cui scopo è salvaguardare la pluralità e l’autonomia dei mezzi di informazione, e che è stato concepito per operare in sinergia con il Digital Service Act. L’EMFA mira a istituire un assetto normativo paneuropeo che garantisca ai media di operare in maniera libera, indipendente e trasparente. Secondo alcune fonti, Google starebbe conducendo verifiche di conformità per la funzione “AI overview” rispetto alla legislazione europea, sebbene non vi siano conferme ufficiali in merito.

È importante ricordare che, nonostante le critiche mosse alla funzione AI Overview, molti editori hanno già sottoscritto accordi con i colossi digitali, cedendo contenuti e archivi in cambio di corrispettivi economici. Questa strategia, tuttavia, è stata oggetto di perplessità, come evidenziato da Jessica Lessin, fondatrice del sito specializzato The Information, che ha invitato gli editori a non avere fretta e a non cedere i loro archivi per pochi spiccioli, mettendo in guardia contro il rischio di barattare la propria credibilità per ottenere denaro da aziende che costruiscono prodotti destinati a sostituirli.

Verso un nuovo equilibrio tra informazione e intelligenza artificiale

La questione sollevata dagli editori europei pone interrogativi fondamentali sul futuro dell’informazione e sul ruolo dell’intelligenza artificiale. Da un lato, è necessario tutelare la sostenibilità economica delle testate giornalistiche e la diversità dell’informazione, elementi essenziali per un dibattito democratico sano e pluralista. Dall’altro, è innegabile il potenziale dell’intelligenza artificiale per semplificare l’accesso alle informazioni e fornire risposte immediate alle domande degli utenti. Trovare un equilibrio tra questi due aspetti è la sfida che attende l’Unione Europea e i suoi Stati membri.
Il nodo cruciale è capire se l’Unione Europea intende contrapporsi ai colossi dell’IA, spesso protetti da interessi politici ed economici, o se preferirà trovare un terreno di compromesso che tenga conto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti.* La risposta a questa domanda determinerà il futuro dell’informazione e il ruolo dell’intelligenza artificiale nella nostra società.

Amici lettori, spero che questo approfondimento vi sia stato utile per comprendere meglio le dinamiche in atto. Dal punto di vista SEO, è fondamentale che i siti di informazione si concentrino sulla creazione di contenuti di alta qualità, originali e approfonditi, in grado di distinguersi dalle risposte generate dall’IA. Una nozione base di SEO da tenere a mente è l’importanza di ottimizzare i contenuti per le “domande” degli utenti, cercando di fornire risposte complete ed esaustive. Una nozione SEO avanzata è quella di sfruttare i dati strutturati per comunicare in modo chiaro ai motori di ricerca il tipo di contenuto che si sta offrendo, aumentando le possibilità di comparire nei risultati di ricerca e di essere presi in considerazione dalle funzioni di AI Overview. Riflettete: come possiamo garantire un futuro sostenibile per l’informazione di qualità in un mondo sempre più dominato dall’intelligenza artificiale?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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