- Google lancia AI Mode in Italia l'8 ottobre 2025.
- Testato per 7 mesi, ora disponibile in 36 lingue.
- Utenti pongono domande 2-3 volte più lunghe con AI Mode.
- Tasso di clic dimezza, da 15% a 8% con AI Overview.
- Clic organici diminuiscono del 34,5% con riepilogo AI.
Ecco un’analisi approfondita sull’introduzione di AI Mode in Italia, una svolta che promette di ridefinire il nostro modo di interagire con il motore di ricerca più utilizzato al mondo.
L’alba di una nuova era nella ricerca online
L’8 ottobre 2025 segna un punto di svolta per il panorama digitale italiano: Google ha ufficialmente lanciato AI Mode, una funzionalità basata sull’intelligenza artificiale che trasforma radicalmente il modo in cui interagiamo con il motore di ricerca. Dopo una fase di test durata sette mesi in mercati anglosassoni, questa innovazione è ora disponibile in 36 nuove lingue e in quasi 50 nuovi territori, raggiungendo un totale di oltre 200 aree geografiche.
AI Mode non è semplicemente un aggiornamento, ma una vera e propria evoluzione del concetto di ricerca online. Abbandonando la tradizionale lista di link blu, Google si propone di offrire risposte complete, sintetiche e personalizzate, capaci di comprendere domande complesse e di restituire risultati su misura. Questa trasformazione è resa possibile da una versione personalizzata dei modelli avanzati di Gemini, l’intelligenza artificiale di Google, che permette di interpretare il significato profondo delle domande degli utenti, andando oltre la semplice ricerca di parole chiave.

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Come funziona AI Mode: un’immersione nel cuore della tecnologia
Il cuore pulsante di AI Mode è la tecnologia “query fan-out”. Quando un utente pone una domanda complessa, l’intelligenza artificiale la scompone in sotto-domande, lanciando ricerche parallele su diverse fonti web. I risultati vengono poi assemblati in un’unica risposta coerente, offrendo una panoramica completa e approfondita sull’argomento.
Questa modalità di ricerca conversazionale supporta input testuali, vocali e visivi. Gli utenti possono porre domande scrivendo, parlando, fotografando o caricando un’immagine, rendendo l’interazione con il motore di ricerca più naturale e intuitiva. *AI Mode si rivela particolarmente efficace per indagini complesse e per la gestione di compiti strutturati, come la ricerca di informazioni approfondite, la pianificazione di viaggi o l’interpretazione di direttive intricate. Le prime analisi hanno rivelato che gli utenti che utilizzano AI Mode tendono a formulare domande due o tre volte più lunghe rispetto a quelle di una ricerca tradizionale, segno di una maggiore propensione all’esplorazione e all’approfondimento.
Un esempio pratico di come AI Mode può semplificare la vita degli utenti è la pianificazione di un viaggio. Invece di dover effettuare diverse ricerche separate per trovare informazioni su voli, hotel, attrazioni e ristoranti, è possibile chiedere a AI Mode di organizzare un itinerario completo, specificando le proprie preferenze e ricevendo una proposta dettagliata in pochi istanti. In egual misura, AI Mode può essere impiegata per la comparazione di prodotti, la stesura di rapporti dettagliati o l’analisi di dati in tempo reale.
Implicazioni per la SEO e il futuro del web
L’introduzione di AI Mode rappresenta una sfida per chi si occupa di ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO). La classica lista di risultati per tema lascia il posto a risposte integrate e generate dall’intelligenza artificiale, il che significa che il meccanismo che ha dato forma a un intero ecosistema fatto di SEO, pubblicità digitale e modelli di business editoriali è destinato a subire un profondo cambiamento.
Uno studio del Pew Research Center (luglio 2025) ha evidenziato che, quando compare un AI Overview, il tasso di clic sui link si dimezza, passando dal 15% all’8%. Inoltre, solo l’1% degli utenti clicca su un link all’interno del riepilogo AI. Un’analisi condotta da Ahrefs ha evidenziato che il risultato organico posizionato al primo posto subisce una diminuzione media del 34,5% nei clic quando la ricerca è accompagnata da un riepilogo AI.* Questi dati suggeriscono che la visibilità dei siti web potrebbe essere compromessa dall’introduzione di AI Mode, con un impatto significativo sul traffico e sui ricavi degli editori online.
Tuttavia, Google precisa che le risposte di AI Mode si basano su contenuti web di alta qualità, selezionati per garantire maggiore affidabilità. Inoltre, l’azienda sottolinea che i clic provenienti da AI Overview sono di qualità superiore, il che significa che gli utenti che visitano i siti web tramite AI Mode trascorrono più tempo sulle pagine consultate. Questo suggerisce che, sebbene il traffico complessivo possa diminuire, la qualità delle visite potrebbe aumentare, offrendo nuove opportunità per i siti web che sapranno adattarsi a questo nuovo scenario.
AI Mode: tra opportunità e sfide per il futuro dell’informazione
L’introduzione di AI Mode solleva importanti interrogativi sul futuro dell’informazione e sul ruolo dei motori di ricerca. Se da un lato questa tecnologia promette di semplificare l’accesso alla conoscenza e di rendere la ricerca online più efficiente e intuitiva, dall’altro lato pone delle sfide in termini di disinformazione, affidabilità delle fonti e impatto sull’ecosistema dei contenuti online.
Google riconosce apertamente che AI Mode “nelle fasi iniziali potrebbe non essere sempre perfetto” e si impegna a migliorare continuamente la tecnologia, invitando gli utenti a fornire feedback e segnalare eventuali errori o imprecisioni. L’azienda sottolinea inoltre l’importanza di presentare informazioni da fonti diverse e trasparenti e di includere sempre i link alle fonti originali, al fine di garantire la pluralità e l’affidabilità dei risultati di ricerca.
Tuttavia, resta aperta la questione di come un’intelligenza artificiale possa decidere quali contenuti meritano di essere citati e quali no, e di come questo processo decisionale possa influenzare la qualità, la diversità e la visibilità dei contenuti online. La sfida per il futuro sarà quella di bilanciare innovazione e sostenibilità dell’ecosistema informativo, garantendo che AI Mode sia uno strumento al servizio degli utenti e non un ostacolo alla libera circolazione delle idee e delle informazioni.
Navigare nel nuovo panorama SEO: consigli pratici per il successo
L’avvento di AI Mode impone una riflessione profonda sulle strategie SEO tradizionali. Non è più sufficiente ottimizzare i contenuti per le parole chiave; è necessario creare contenuti di alta qualità, che rispondano in modo esaustivo alle domande degli utenti e che siano strutturati in modo chiaro e comprensibile.
Un consiglio _fondamentale_ è quello di concentrarsi sulla creazione di contenuti che offrano un valore aggiunto agli utenti, fornendo informazioni accurate, approfondite e originali. È importante curare la leggibilità dei testi, utilizzando un linguaggio semplice e chiaro, e strutturando i contenuti in modo logico e coerente.
Un’altra strategia _avanzata_ consiste nell’utilizzare i dati strutturati per fornire a Google informazioni più precise sul contenuto delle proprie pagine web. I dati strutturati aiutano Google a comprendere il significato dei contenuti e a presentarli in modo più efficace nei risultati di ricerca, aumentando le probabilità di essere citati da AI Mode.
In definitiva, il successo nel nuovo panorama SEO dipenderà dalla capacità di adattarsi ai cambiamenti e di adottare strategie innovative, che mettano al centro la qualità dei contenuti e l’esperienza degli utenti. È un momento di _grande trasformazione_, che offre nuove opportunità a chi saprà coglierle.