- Bing raddoppia la sua quota di mercato desktop, raggiungendo il 12,21% nel 2025.
- Google perde 8 punti percentuali, scendendo al 79,10% del mercato desktop.
- Nel 2025, i contenuti di AI Overviews rispondono al 18% delle ricerche.
Sebbene Google mantenga una posizione dominante, Microsoft Bing ha raddoppiato la sua quota di mercato nel settore desktop negli ultimi cinque anni. Nel 2020, Bing deteneva il 6,14% del mercato, mentre a marzo 2025 ha raggiunto il 12,21%. Questo implica che Bing è passato da gestire una ricerca su sedici a una su otto.
Questi dati, provenienti da StatCounter ed elaborati da Statista e Windows Latest, si basano su oltre 10 miliardi di visualizzazioni di pagina mensili. È cruciale evidenziare che l’analisi si concentra esclusivamente sul segmento desktop, escludendo il traffico generato da dispositivi mobili e tablet, dove Google conserva un predominio quasi assoluto. In concomitanza con l’espansione di Bing, la fetta di mercato desktop di Google è diminuita dall’87% di gennaio 2020 al 79,10% di marzo 2025, registrando una flessione di 8 punti percentuali in cinque anni.
Due momenti di accelerazione particolarmente significativi per Bing si sono verificati nel 2022, con un aumento del 2,20%, e nel 2024, con un ulteriore incremento del 2,65%. Questi picchi di crescita sono correlati all’intensificazione delle campagne pubblicitarie di Bing integrate in Edge e Windows 11, nonché all’introduzione di Copilot, l’assistente AI sviluppato da Microsoft.
L’impatto dell’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale sta trasformando la ricerca online. Per la prima volta dal 2015, la quota di mercato di Google è scesa sotto il 90%, attestandosi all’89,7% secondo i dati Statcounter del 2024. Concorrenti come Bing, Yahoo e Yandex stanno guadagnando terreno. L’emergere dell’intelligenza artificiale generativa, tramite strumenti come ChatGPT, sta modificando profondamente le modalità con cui gli utenti cercano e reperiscono informazioni.
ChatGPT offre risposte più dirette, sintetiche e personalizzate rispetto ai classici risultati di Google. A differenza di un motore di ricerca tradizionale, ChatGPT non propone link, bensì fornisce risposte strutturate attingendo a un’ampia base di dati. Questa evoluzione potrebbe portare a una diminuzione del traffico verso i siti web e alterare il modello pubblicitario basato sulla ricerca. Google ha reagito lanciando Gemini (precedentemente Bard) per integrare l’IA nelle sue funzionalità di ricerca, ma sembra che gli utenti continuino a preferire strumenti come ChatGPT e Perplexity AI per specifiche tipologie di quesiti.
Stando a Statcounter, Bing (forte del 4,0% del mercato), Yandex (con il 2,6% del mercato) e Yahoo! (detentore dell’1,3% del mercato) sono tra i principali contendenti di Google.
Sebbene nessuno di questi motori rappresenti una minaccia immediata per Google, la loro espansione indica che gli utenti stanno esplorando opzioni alternative.
La crescente integrazione di strumenti AI nella ricerca ha ripercussioni significative sul modo in cui gli utenti interagiscono con il web. Sempre più persone si affidano a ChatGPT per organizzare eventi, recuperare informazioni e persino individuare offerte commerciali, riducendo la loro dipendenza dai tradizionali motori di ricerca.

Prompt per l’immagine: Crea un’immagine minimalista che raffiguri un globo terrestre stilizzato, rappresentante l’ampiezza della ricerca online. Sovrapponi a questo globo due icone: una lente d’ingrandimento stilizzata, simbolo dei motori di ricerca tradizionali, e un chip di silicio stilizzato, che simboleggia l’intelligenza artificiale. L’immagine deve essere in bianco e nero, con linee semplici e pulite, senza testo. La lente d’ingrandimento deve essere leggermente più piccola del chip, indicando un cambiamento di importanza.
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Safari e la perdita di terreno di Google
Per la prima volta dalla sua creazione, le ricerche effettuate tramite Google sul browser di Apple, Safari, hanno registrato una flessione.
Così ha riferito Eddy Cue, vicepresidente senior dei servizi di Apple, nel corso della causa antitrust in corso negli USA contro Google.
Questo declino rappresenta un segnale inequivocabile di un’evoluzione epocale nei comportamenti digitali degli utenti, innescata dall’ascesa di strumenti basati sull’IA come ChatGPT e Gemini.
Google versa circa 20 miliardi di dollari all’anno per mantenere il suo status di motore di ricerca predefinito su Safari. Se gli utenti dovessero smettere di effettuare ricerche tramite Google, tale cifra potrebbe ridursi, incidendo su una delle più stabili fonti di reddito di Apple.
Per riguadagnare il terreno perso, Apple starebbe valutando di integrare direttamente in Safari delle caratteristiche basate sull’IA.
Una diminuzione delle ricerche su Google implica anche un minor numero di click per i siti web indipendenti, con conseguenze economiche notevoli per milioni di editori, blogger, riviste online e portali specializzati.
Pandu Nayak, vicepresidente di Google Search, ha ammesso di non poter offrire “alcuna garanzia” che la situazione migliorerà in futuro.
Google: da motore di ricerca a “macchina delle risposte”
Il termine “motore di ricerca” potrebbe non essere più idoneo a descrivere Google. Alcune analisi suggeriscono che il sito web più visitato al mondo è diventato una “macchina delle risposte”. Questa trasformazione è iniziata con l’introduzione dei “featured snippets” nel 2018 e ha subito un’accelerazione con l’avvento di AI Overviews nel maggio 2024.
Attraverso i featured snippets, Google fornisce l’estratto più rilevante di una pagina web direttamente nella pagina dei risultati, soddisfacendo le richieste degli utenti senza che questi debbano cliccare sui link riportati. L’introduzione dell’intelligenza artificiale generativa ha accentuato questa tendenza, portando a un aumento delle ricerche “zero click”.
Uno studio di Pew Research ha analizzato il comportamento di 900 utenti di Google nel marzo 2025.
Nel corso dello studio di Pew Research, il riepilogo di AI Overviews compariva come risultato per almeno una ricerca nel 58% dei partecipanti.
Chi non visualizza un riassunto di AI Overviews clicca sui link mostrati con una frequenza doppia (15% contro 8%).
Nel complesso, i dati del mese di Marzo 2025 evidenziano che i contenuti di AI Overviews costituivano la risposta nel 18% delle ricerche effettuate su Google.
Riflessioni sul futuro della ricerca online
La competizione nel settore dei motori di ricerca si sta intensificando, con l’intelligenza artificiale che gioca un ruolo sempre più centrale. Google, pur rimanendo il leader indiscusso, sta vedendo erodere la sua quota di mercato a favore di concorrenti come Bing e di strumenti basati sull’IA come ChatGPT. Questo cambiamento pone interrogativi importanti sul futuro della ricerca online e sul ruolo dei motori di ricerca tradizionali.
La nozione base di SEO che emerge da questa trasformazione è l’importanza di ottimizzare i contenuti per i featured snippets e le risposte dirette fornite dall’IA. Non è più sufficiente posizionarsi in cima alla pagina dei risultati; è necessario fornire risposte concise e pertinenti che possano essere estratte e presentate direttamente da Google.
Una nozione di SEO avanzata è quella di comprendere e sfruttare l’intento di ricerca dell’utente. L’IA è in grado di interpretare le sfumature del linguaggio e di fornire risposte personalizzate. Ottimizzare i contenuti per soddisfare specifici intenti di ricerca, utilizzando un linguaggio naturale e rispondendo a domande implicite, può aumentare la probabilità di essere selezionati come fonte per le risposte generate dall’IA.
In questo scenario in evoluzione, è fondamentale riflettere sul ruolo dell’informazione e sulla sua accessibilità. La concentrazione del potere nelle mani di pochi giganti tecnologici solleva preoccupazioni sulla pluralità delle fonti e sulla libertà di espressione. È importante sostenere un ecosistema digitale diversificato, in cui i contenuti di qualità siano valorizzati e accessibili a tutti.