- Il traffico da AI è aumentato del 1200% tra luglio '24 e febbraio '25.
- Utenti AI: coinvolgimento +8%, abbandono -23%, acquisti -9%.
- Serve ottimizzare per i Large Language Models (LLM).
Parallelamente, si fa strada con decisione l’*Ottimizzazione dell’Esperienza di Ricerca (SXO), un approccio che mette l’utente al centro. Secondo una recente indagine di Adobe negli Stati Uniti, il traffico proveniente da fonti AI ha fatto un balzo del 1200% tra luglio 2024 e febbraio 2025. Questo dato segnala un cambiamento notevole nelle abitudini degli utenti, che si mostrano più interessati ma meno orientati all’acquisto rispetto a chi arriva tramite ricerche organiche.
L’evoluzione impone una rivisitazione delle strategie digitali. I contenuti non devono essere ottimizzati solo per il posizionamento, ma soprattutto per offrire un’esperienza di navigazione agile e personalizzata. Strumenti come ChatGpt Search, Perplexity AI e DeepSeek stanno rivoluzionando il modo in cui gli utenti ottengono informazioni, producendo report e sintesi basati su fonti online. Questa metodologia, utile all’utente in termini di tempo e qualità dei risultati, genera una necessità di ripensamento delle tattiche SEO e di digital marketing.
Come l’AI Generativa Sta Rimodellando le Abitudini Online
L’intelligenza artificiale si sta insinuando in ogni aspetto della nostra esistenza, cambiando il modo in cui operiamo e interagiamo con l’ambiente circostante. Il mondo della ricerca online non è esente da questo cambiamento. Aziende come Google e OpenAI stanno mettendo a punto soluzioni basate sull’AI generativa, che stanno rapidamente modificando le consuetudini degli utenti. La ricerca di Adobe, basata su dati provenienti da siti di vendita al dettaglio negli Stati Uniti e su un campione di 5000 utenti, conferma questa tendenza. Si è osservato un incremento del 1300% nel traffico generato da fonti AI tra novembre e dicembre 2024, e un ulteriore rialzo del 1200% a febbraio 2025 rispetto a luglio 2024.
Questi dati indicano che i consumatori usano sempre più l’AI per lo shopping, la ricerca di prodotti, la consultazione di recensioni, l’individuazione di sconti e la creazione di liste della spesa. Gli utenti che giungono su un sito tramite AI mostrano un coinvolgimento maggiore dell’8% rispetto a quelli provenienti da motori di ricerca tradizionali, con una minore percentuale di abbandono del 23%. Tuttavia, la tendenza all’acquisto è inferiore del 9%, probabilmente perché l’AI viene impiegata soprattutto nella fase iniziale della ricerca. Nonostante ciò, Adobe evidenzia che questa cifra è in calo, suggerendo un’evoluzione del comportamento degli utenti.
L’AI generativa non si limita allo shopping. Il suo impiego è in crescita anche nella pianificazione dei viaggi e nei servizi finanziari, settori in cui la capacità di sintetizzare informazioni complesse e personalizzate rappresenta un valore aggiunto significativo.
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SXO vs SEO: Navigare il Futuro della Ricerca
Con la crescente popolarità dei servizi di ricerca supportati dall’AI, si nota una diminuzione nell’interesse verso i metodi di ricerca classici. Quando l’AI, attraverso chatbot, si fa carico di una ricerca per l’utente, quest’ultimo è meno propenso a valutare personalmente i risultati presentati dal motore di ricerca. I dati di Adobe suggeriscono che l’AI è in grado di scovare pagine più rilevanti rispetto alla ricerca tradizionale, con ripercussioni negative sul traffico proveniente dai motori di ricerca convenzionali.
Le strategie SEO tradizionali non sono più sufficienti.
È indispensabile abbracciare una visione innovativa, concentrata sulla Search Experience Optimization (SXO), che tenga conto delle nuove abitudini degli utenti e promuova un’esperienza di navigazione personalizzata. I contenuti devono essere ottimizzati per soddisfare le reali necessità dell’utente, non solamente per il posizionamento. Ciò implica sviluppare contenuti di alta qualità, semplici da leggere e da capire, che rispondano in modo completo alle domande degli utenti.
Allo stesso tempo, è essenziale ottimizzare l’architettura tecnica del sito, rendendolo veloce, accessibile e facilmente navigabile sia dagli utenti che dai motori di ricerca AI. L’integrazione di dati strutturati e markup schema può semplificare la comprensione del contenuto di una pagina da parte dei motori di ricerca, migliorandone di conseguenza la visibilità nei risultati.

Strategie SEO nell’Era dell’AI: Un Approccio Multidimensionale
L’avvento dell’intelligenza artificiale nei motori di ricerca ha mutato lo scenario della SEO, esigendo un approccio sfaccettato che unisca tecniche tradizionali a nuove strategie orientate all’AI. La SEO non concerne più solamente parole chiave e backlink, bensì la comprensione dell’intento di ricerca, la creazione di contenuti di alta qualità e l’ottimizzazione dell’esperienza utente.
Un elemento chiave è l’ottimizzazione per i Large Language Models (LLM), i modelli linguistici avanzati usati dai motori di ricerca AI. Questi modelli analizzano il contesto delle ricerche degli utenti, producendo risposte che aderiscono maggiormente alle loro necessità. Per ottimizzare i contenuti per gli LLM, è necessario adottare una struttura gerarchica chiara delle informazioni, adoperare markup schema e dati strutturati, e generare contenuti che rispondano in modo esauriente alle domande connesse alla query principale.
Un altro aspetto fondamentale è la velocità di caricamento delle pagine.
Gli utenti si aspettano risposte immediate dai chatbot e dalle interfacce AI che recuperano informazioni dal web con immediatezza. Per questo, i siti web devono garantire prestazioni elevate, investendo in hosting performanti, ottimizzazione delle immagini, minificazione di CSS e JavaScript, e implementazione di tecnologie come il lazy loading.
Di conseguenza, le piattaforme web devono assicurare standard di funzionamento superiori, ricorrendo a infrastrutture di hosting solide, curando la compressione delle immagini, minimizzando il codice CSS e JavaScript e adottando tecniche come il caricamento differito.
Infine, è importante sorvegliare di continuo l’evoluzione degli algoritmi AI e adattare le strategie SEO di conseguenza. L’intelligenza artificiale è in continua evoluzione, e le tecniche di ottimizzazione che funzionano oggi potrebbero non funzionare domani. Pertanto, è fondamentale rimanere aggiornati sulle ultime tendenze e sperimentare nuove strategie per mantenere la competitività nel lungo periodo.
Verso un Futuro SEO Centrato sull’Utente: L’Era della Pertinenza
L’evoluzione della SEO verso la SXO contrassegna un ritorno alle origini, un focus rinnovato sull’utente e sulla sua esperienza. Non si tratta più di “raggirare” l’algoritmo, ma di creare contenuti che rispondano alle reali esigenze degli utenti, offrendo valore e soluzioni concrete. Questo cambio di prospettiva richiede una riconsiderazione delle metriche di successo: non più solo il posizionamento, ma soprattutto il coinvolgimento, la soddisfazione e la fidelizzazione dell’utente.
In questo scenario, la pertinenza diventa cruciale. I contenuti devono essere pertinenti all’intento di ricerca dell’utente, al suo contesto e alle sue aspettative. Ciò implica sviluppare contenuti personalizzati, che tengano conto delle diverse esigenze e preferenze degli utenti. L’AI può essere un valido alleato in questo processo, aiutando a comprendere meglio il comportamento degli utenti e a creare contenuti più mirati.
Le imprese che sapranno adeguarsi a questa trasformazione saranno quelle destinate a prevalere nel panorama digitale nei prossimi anni.
Riflessioni Finali: Navigare la Complessità del Cambiamento SEO
Amici, colleghi, appassionati di digitale, siamo di fronte a una trasformazione epocale. L’avvento dell’AI generativa non è solo un cambiamento tecnologico, ma un vero e proprio cambio di paradigma che investe il mondo della SEO. È come se stessimo imparando a nuotare in un oceano in continua evoluzione, dove le correnti cambiano direzione e le onde si infrangono con forza inaspettata.
Una nozione base di SEO, fondamentale in questo contesto, è la keyword research. Ma attenzione, non la keyword research tradizionale, quella basata solo sul volume di ricerca. Dobbiamo andare oltre, comprendere l’intento di ricerca, le domande implicite, le sfumature del linguaggio che l’AI è in grado di interpretare. Utilizzate strumenti avanzati, analizzate i dati, ma soprattutto, mettetevi nei panni dell’utente.
E poi, una nozione avanzata: la SEO semantica*. Non basta riempire il testo di parole chiave, bisogna creare un grafo di conoscenza, un insieme di concetti interconnessi che definiscano il vostro settore di competenza. Utilizzate i dati strutturati, il markup schema, create contenuti che siano facilmente comprensibili non solo dagli utenti, ma anche dalle macchine.
Ma la vera sfida, amici miei, è un’altra. È quella di non perdere di vista l’umanità, la creatività, la passione che ci spinge a fare questo lavoro. L’AI è uno strumento potente, ma non può sostituire l’ingegno, l’empatia, la capacità di creare connessioni significative con il nostro pubblico. Quindi, studiate, sperimentate, ma non dimenticate mai di essere umani.